Era stato uno dei finanziatori di Biden nella passata elezioni, poi ha scommesso su Trump e le sue azioni e il suo patrimonio è lievitato ancora di più
Ha avuto l’intuito, non facile, di legarsi a Donald Trump. E l’ha fatto, probabilmente, nel momento più difficile e complicato per The Donald, quando la Harris era appena stata nominata candidata alla presidenza al posto di Biden e il vento soffiava decisamente dalla sua parte.
Forse prima di tutti, Elon Musk ha capito che era il momento buono per farsi avanti e soprattutto per schierarsi. L’aveva già fatto in modo abbastanza deciso, ma da lì a poco è sceso in campo in tutto e per tutto, usando X e ogni mezzo per perorare la causa di Donald Trump che, in quel periodo, non è che se la passasse poi così bene, anche perché era in mezzo a processi e a tante situazioni poco chiare.
Ma la discesa in campo di Musk è come se avesse sbaragliato la concorrenza, come se per gli americani fosse stato tutto più chiaro adesso che con Trump c’era anche il patron di Tesla. E così è stato. La vittoria di The Donald ha dato uno slancio forse imprevisto forse per lo stesso Musk o forse no, sta di fatto che prima era già ricco ma da qualche settimana a questa parte è considerato e diventato l’uomo più ricco del mondo.
Il fondatore di Tesla e Space X ha aumentato ancora di più il suo patrimonio, facendolo diventare sconfinato, visto che ha da poco superato i 400 miliardi di dollari di patrimonio. A dare questo particolare annuncio è Bloomberg, anche perché il prezzo delle azioni di Tesla è salito di oltre il 65% dall’elezione di Donald Trump all’inizio di novembre. Ma non è tutto. I successi di Space X, ma soprattutto i suoi investitori hanno deciso di acquistare fino a 1,25 miliardi di dollari di azioni della società, facendo aumentare così il valore dell’azienda spaziale a circa 350 miliardi di dollari.
Un uomo dal potere sconfinato
Questa transazione ha aumentato il patrimonio personale di Musk di circa 50 miliardi di dollari, portandolo a 440 miliardi di dollari. Vola a Wall Street il titolo Tesla, quasi il 6%. Ormai fedelissimo di Donald Trump, Elon Musk e’ diventato il più grande donatore politico della recente storia americana con oltre 270 milioni di dollari sborsati durante la campagna presidenziale per sostenere il repubblicano, secondo i dati della Commissione elettorale statunitense (Fec).
La somma è la più grande proveniente da un singolo donatore non candidato, secondo i dati di OpenSecrets, un’organizzazione no-profit che “tiene traccia del denaro in politica e dei suoi effetti sulla politica“.
La vicinanza di Musk a Trump ha sollevato preoccupazioni su possibili conflitti di interessi, incluso il timore che la nuova amministrazione eliminerebbe i crediti d’imposta sui veicoli elettrici in concorrenza con Tesla.
Il presidente eletto lo ha premiato nominandolo capo di una commissione per “l‘efficienza governativa”, organismo creato per tagliare i bilanci federali.