Quattro giovani di Milano, tutti con meno di 26 anni, sono stati arrestati. Hanno aggredito e rapinato due prostitute: le accuse sono pesanti
Hanno messo a segno due rapine, tutte con la medesima modalità, sempre a Milano. Vittime due prostitute che, contattate da uno di loro per un appuntamento sessuale, sono poi state rapinate, picchiate e violentate a pochi giorni di distanza una dall’altra. Le indagini hanno portato a quattro arresti: sono tutti uomini residenti a Milano, di età comprese tra i 21 e i 26 anni.
Al momento, sui quattro uomini in manette pendono diverse accuse tra le lesioni personali aggravate e la rapina. Gli indizi, però, hanno permesso agli agenti innanzitutto di capire che le due denunce avessero qualcosa in comune e che, successivamente, fossero opera degli stessi autori: ecco il modus operandi.
Come agivano
Entrambe le rapine hanno avuto il medesimo inizio: un ragazzo ha contattato la prostituta per concordare con lei un appuntamento, presso l’appartamento in cui vive la ragazza, per un rapporto sessuale. All’ora e al giorno stabiliti, però, al campanello si sono presentati ben quattro uomini che, spalancando la porta di casa, sono entrati brutalmente.
A questo punto ha inizio la violenza, in entrambe le vicende: le prostitute sono state picchiate e trattate con brutalità, quindi rapinate di ciò che avevano con sé. I ragazzi, infatti, hanno svaligiato loro la casa portando con sé gioielli, cellulari e denaro contante.
L’arresto
Le indagini sono scattate non appena le due prostitute hanno presentato le proprie denunce, dalle quali è emerso chiaramente che, dato il medesimo modus operandi, i colpi erano stati commessi dai medesimi autori. Fondamentali le telecamere a circuito chiuso presenti nei due appartamenti, nonché le immagini riprese da un occhio elettronico di un taxi. Grazie ai fotogrammi, gli agenti hanno identificato i quattro uomini: nella mattina di mercoledì 6 novembre, quindi, sono stati arrestati.
Non si esclude, al momento, che i quattro abbiano agito più di due volte e che ci siano altre donne vittime della banda: si esorta chiunque sappia qualcosa, quindi, a rivolgersi alle forze dell’ordine.