Gli Stati Uniti gelano Zelensky: “Ora basta”. Doccia fredda per l’Ucraina

L’Ucraina continua a vivere un momento di grande difficoltà. E dagli Stati Uniti arrivano dichiarazioni che gelano Zelensky e il ministro della Difesa

A due anni dall’inizio della guerra in Ucraina, Kiev continua a vivere un momento di grossa difficoltà: tra ritirate immediate, perdita di alcuni territori (su tutti quello della  città ucraina di Avdiivka) e problemi organizzati, l’esercito di Zelensky sta subendo perdite e guarda al futuro con apprensione. Il leader ucraino ha intensificato i viaggi in Europa, nel tentativo di ottenere un numero maggiore di aiuti, da parte dei Paesi che (dall’inizio del conflitto) si sono schierati con l’Ucraina.

Zelensky chiede aiuti economici e supporti militari. Ha paura che gli Stati Uniti possano mollare la presa (evento che potrebbe realizzarsi in caso di successo di Trump) e che l’interesse dell’Unione europea tenda inesorabilmente a calare. Nelle ultime settimane ha ricevuto sostegno incondizionato, anche se molti dei suoi responsabili militari, continuano a lanciare allarmi sulla tenuta dell’esercito. Le recenti parole del ministro della difesa ucraino Rustan Umerov, hanno alzato un ulteriore campanello d’allarme.

Secondo il responsabile ucraino, la metà di tutto il supporto militare occidentale promesso non arriverà in tempo. Umerov ha detto che questo complicherà il compito dei pianificatori militari e alla fine costerà la vita di numerosi soldati. Umerov ha parlato a un forum a Kiev. Ha affermato che ogni ritardo nella spedizione degli aiuti comporta perdite per le truppe ucraine e sottolinea la superiore potenza militare della Russia. Umerov e il comandante dell’esercito ucraino, hanno visitato le postazioni di combattimento in prima linea, in un contesto di crescente carenza di munizioni e di attacchi russi nella parte orientale del Paese. I bombardamenti e i razzi russi hanno continuato a colpire il sud e l’est dell’Ucraina.

Gli Stati Uniti gelano l’Ucraina: “Non manderemo soldati”

Parole dure, che testimoniano un momento di grande sofferenza per tutte le truppe ucraine. Dopo due anni di battaglie, di strenue difese del territorio, l’Ucraina sta subendo perdite e colleziona sconfitte. Secondo quanto riferito dal presidente Volodymyr Zelensky, oltre 31.000 soldati ucraini sono stati uccisi da quando è iniziata l’occupazione russa. Numero al quale si devono aggiungere tutte le vittime civili. Per la prima volta Kiev ha ufficializzato il numero delle sue perdite. Il leader ha parlato al forum “Ucraina. Anno 2024” a Kiev, ed ha affermato che ogni ritardo nella spedizione degli aiuti comporta perdite di truppe ucraine. A spaventare il presidente è la posizione degli Stati Uniti. Zelensky ha paura che Biden stia rivedendo la sua posizione. Gli Stati Uniti hanno infatti annunciato che non invieranno soldati in Ucraina. A ribadirlo con decisione è stata la portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, Adrienne Watson, ricordando che “il presidente Biden è stato chiaro sul fatto che gli Stati Uniti non invieranno truppe a combattere in Ucraina”. Per Biden ha aggiunto, “la strada per la vittoria” passa attraverso gli aiuti militari a Kiev, attualmente bloccati al Congresso.

Nel giorno in cui si sono commemorati i due anni dall’inizio del conflitto, numerosi Paesi europei e occidentali, hanno ribadito il sostegno incondizionato a Kiev. Ma il ministro della Difesa Umerov ha affermato che questi ultimi devono ancora mantenere i loro impegni, se l’Ucraina vuole avere qualche possibilità di resistere alla Russia. “Guardiamo al nemico: la sua economia è di quasi 2.000 miliardi di dollari”, ha detto, aggiungendo che la Russia utilizza fino al 15% dei fondi di bilancio ufficiali e non ufficiali per la guerra, per un totale di oltre 150 miliardi di dollari. Ha ribadito, lanciando un messaggio chiaro agli alleati che, se gli aiuti arrivassero in ritardo “perdiamo persone, perdiamo territori”. Zelenskyy ha confermato che quattro brigate non hanno preso parte alla controffensiva del Paese contro le forze russe perché non avevano ricevuto l’equipaggiamento che si aspettavano. “Riuscite a immaginare il numero di ragazzi che avrebbero dovuto combattere e che non hanno potuto farlo? Quelli che hanno dovuto sedersi e aspettare l’equipaggiamento che non hanno mai ricevuto?”.

Zelensky: “Se l’Ucraina perde…”

Il leader ucraino ha anche confermato i piani per un vertice internazionale di pace per affrontare le questioni esacerbate dalla guerra, come il nucleare o la sicurezza alimentare, in Svizzera nel 2024. A questo seguirà un potenziale invito ai rappresentanti russi a partecipare a un secondo vertice nel corso dell’anno. Tuttavia, Zelenskyy ha dichiarato che l’Ucraina non si sottometterà a un piano di pace che non serva i suoi interessi e ha scartato l’idea di negoziati diretti. “È possibile parlare con un uomo che uccide i suoi avversari?“, ha dichiarato  riferendosi al Presidente russo Vladimir Putin. “Offriremo una piattaforma in cui possa accettare che ha perso questa guerra e che è stato un errore”. Zelenskyy ha parlato anche dei combattimenti in corso nel nord-est dell’Ucraina, dove il conflitto in prima linea si è intensificato negli ultimi mesi portando alla conquista della città ucraina di Avdiivka. Ha affermato che Mosca sta usando il fuoco dell’artiglieria pesante per fare pressione sulle forze ucraine nelle direzioni di Kharkiv e Kupiansk. Tuttavia, il suo discorso è rimasto di sfida. “L’Ucraina perderà in questa guerra? Sono sicuro di no. Il nostro momento più difficile è stato il 24 febbraio di due anni fa. Non abbiamo alternative se non quella di vincere. (…) Se l’Ucraina perde, allora non esisteremo. Non vogliamo un finale del genere per questa lotta per le nostre vite”.

Un ulteriore “schiaffo” a distanza all’Ucraina è arrivato dalle parole dello speaker della Casa Bianca Mike Johnson, che davanti ai cronisti ha riferito i principali temi discussi con il Presidente Joe Biden al termine di un lungo colloquio. “La principale priorità del Paese è il confine” con il Messico “e il renderlo sicuro” Joe Biden è stato protagonista di un lungo colloquio con i leader del Congresso. Nell’incontro, il Presidente Usa ha invitato i suoi interlocutori a trovare un accordo per evitare l’incombente shutdown del governo federale e per approvare i pacchetti di aiuti a Ucraina e Israele. Il confine, ha proseguito Johnson senza mai nominare il tema dell’Ucraina, “è una catastrofe che va fermata” e “otterremo i fondi per finanziare il governo e continueremo a lavorare per questo”.

Sullivan, assist a Zelensky

L’unica nota statunitense a beneficio di Kiev è arrivata dal consigliere per la sicurezza nazionale del Presidente degli Stati Uniti, Jake Sullivan,  che ha affermato di ritenere che Kyiv ha un percorso verso la vittoria, a patto che gli alleati occidentali forniscano “gli strumenti di cui ha bisogno”. Parlando alla NBC a Washington, Sullivan ha riconosciuto che le forze ucraine hanno perso Avdiivka a causa della carenza di munizioni, invitando il Congresso degli Stati Uniti a “farsi avanti” e ad approvare i 60 miliardi di dollari aggiuntivi in assistenza alla sicurezza richiesti dall’amministrazione Biden. “Credo sia importante fare un passo indietro e ricordare che due anni fa tutti prevedevano che l’Ucraina sarebbe caduta“, ha detto Sullivan, aggiungendo che Mosca ha già “fallito nel suo obiettivo fondamentale” di “sottomettere” il suo vicino. “La realtà è che Putin guadagna ogni giorno che l’Ucraina non ottiene le risorse di cui ha bisogno, e l’Ucraina soffre”, ha detto Sullivan.