In Italia è diventato reato universale l’utero in affitto, ma come funziona negli altri Paesi? Come si divide il mondo davanti a questo tema?
A partire dalla giornata di oggi l’utero in affitto per l’Italia è reato universale. La pubblicazione della legge sulla gazzetta ufficiale è ufficialmente entrata in vigore. Una svolta storia per il nostro Paese che porta inevitabilmente a un confronto diretto con il resto del mondo. Come viene trattata la GPA in altri Paesi? Quando e perché diventa reato? Domande alle quale si potrà dare una risposta analizzando alcune situazioni nello specifico e partendo da un presupposto: in ben 66 paesi esteri è regolamentata e permessa o nella forma solidale, ovvero altruistica e gratuita, o nella forma a pagamento. Alcuni l’hanno legalizzata in entrambe le forme.
Altri, invece, hanno posto delle restrizioni come la necessità che la coppia sia eterosessuale, oppure che sia una scelta dovuta da eventuali patologie. Altri ancora, invece, la rendono esclusiva solo per i propri cittadini, con lo scopo di evitare un turismo di ordine procreativo. In questo senso, in realtà, nell’Unione Europea ci sarebbero dei binari ben precisi da seguire e determinati nella Convenzione di Oviedo (sottoscritta da 30 nazioni) e che si oppone alla GPA a pagamento con l’articolo 21, il ‘Divieto di Lucro’: “il corpo umano e le sue parti non devono, in quanto tali, dare origine a lucro”.
GPA, come si comportano i Paesi nel mondo
Acquisita la normativa europea, sappiamo che l’utero in affitto è legale, e normato, in paesi europei come in Repubblica Ceca, nei Paesi Bassi, in Ungheria, in Belgio e in Danimarca. In forma gratuita è consentita anche nel Regno Unito e in Grecia, mentre solo in forma solidale in Portogallo. Una versione altruistica della GPA che è concessa anche al di fuori dei confini europei, come in Brasile, in Louisiana, Michigan, Nebraska e Virginia (negli USA), In Canada, in Nuova Zelanda, in alcune parti dell’Australia, così come, andando in Africa, nel Benin e nella Repubblica Sudafricana.
Esistono, invece, Paesi dove viene riconosciuta anche quella a pagamento, come in altri stati degli Usa, Ucraina, Russia, Georgia, Bielorussia, Armenia e Thailandia, dove però sono previste molte restrizioni. Un gruppo al quale prime apparteneva anche l’India, grande meta di persone interessate alla GPA, ma che di recente ha cambiato le regole, rendendo legale solo quella gratuita. Una divisione mondiale, ma non così estrema come quella italiana, con la destra esultante davanti al divieto totale dell’utero in affitto, con il tema della retroattività che merita approfondimenti e decine di famiglie pronte a intervenire per tutelarsi da una legge che non ha fatto contenti tutti.
