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Categories: Cronaca

Greenpeace contro Ikea, attacco durissimo: “Ora basta!”

L’associazione che si batte per la conservazione del patrimonio ambientale, lancia un attacco diretto al colosso svedese: “Deve prendere provvedimenti, altrimenti…”

Greenpeace contro Ikea. L’associazione che si batte per i problemi ambientali, ha messo nel mirino il colosso svedese del mercato dei mobili, lanciando accuse dirette. Dopo aver analizzato la catena di approvvigionamento di alcuni prodotti, Greenpeace ha infatti scoperto che alcune aziende romene (che producono dei mobili che vengono poi messi in vendita da Ikea), si approvvigionano da diverse foreste primordiali dell’Europa Centrale.

Greenpeace attacca Ikea per la deforestazione dei Carpazi. La risposta dell’azienda svedese… – Cityrumors.it

Un particolare che coinvolgerebbe sette aziende. I prodotti realizzati dal legno arrivato da questi alberi, avrebbero portato alla realizzazione di numerosi prodotti: i presepi Sniglar, le sedie Ingolf e i divani Kivik. Per Greenpeace esiste una buona possibilità che questi prodotti siano stati realizzati grazie al legno  proveniente da foreste primordiali ecologicamente preziose dei Carpazi rumeni. È qui che si trovano alcune delle ultime vaste foreste, che difficilmente sono state colpite dall’uomo.

Greenpeace ha indagato sulle catene di approvvigionamento del produttore svedese di mobili in Romania, andando a fondo su tutta la linea: ha visitato la foresta, si è inoltrata nei campi (fino a poco tempo fa inesplorati) ed è arrivata anche alla vendita finale, verificando tutto il percorso che ha portato alla realizzazione finale dei mobili. Secondo Greenpeace alcune aziende (che producono mobili che vengono poi messi in vendita da Ikea), si riforniscono di legna proveniente da foreste speciali, alcune protette. “Una di queste aziende rifornisce esclusivamente Ikea, l’altra in gran parte. Le ultime foreste primordiali d’Europa vengono quindi distrutte per far posto ai mobili Ikea”, afferma Ruth-Marie Henckes, attivista per la biodiversità di Greenpeace Belgio.

Le foreste in Romania, storia e problemi di deforestazione

Si tratterebbe di alberi di età compresa tra 120 e 180 anni, incluse alcune aree protette “Natura 2000”, cioè facenti parte di una rete europea di siti ecologici designati per la conservazione della biodiversità e degli habitat. Secondo lo studio di Greenpeace, in Romania oltre il 7% delle foreste presenti hanno più di 120 anni. I Carpazi vengono poi considerati una sorta di rifugio per la flora e la fauna del continente europeo. Nella foresta centrale vivono linci, volpi, orsi e il bisonte europeo.

Tutte le principali sezioni Greenpeace europee, studiano con attenzione l’evoluzione delle indagini. “Nonostante l’Unione Europea si presenti  come un modello nella lotta ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, ogni giorno tollera sul suo territorio crimini contro la natura”, ha dichiarato Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia. «Le foreste vetuste europee sono vitali per il clima del pianeta e dovrebbero essere efficacemente protette. Invece, per esempio, nei Carpazi ogni ora viene distrutta un’area di foresta pari a cinque campi da calcio e si stima che negli ultimi vent’ anni la Romania abbia perso più del 50% delle sue foreste vetuste a causa della deforestazione”.

Una ripresa aerea che testimonia la deforestazione nei Carpazi e che ha portato alla denuncia di Greenpeace – Cityrumors.it (Foto Greenpeace)

Le analisi di Ikea: “Andremo fino in fondo”

Greenpeace chiede ufficialmente ad Ikea di prendere provvedimenti immediati, che possano garantire la  totale esclusione, dalla propria filiera, di legno proveniente dalle foreste vetuste e da altre aree naturali ad alto valore di conservazione. L’associazione ambientalista “invita inoltre Ikea si legge sul sito ufficiale di Greenpeace Italia –  a sostenere pubblicamente l’attuazione delle strategie europee per la biodiversità, in particolare il raggiungimento dell’obiettivo di rigorosa protezione di almeno il 10% del territorio dell’Unione Europea.Ikea vuole prima studiare i risultati in dettaglio.

Greenpeace riconosce che i mobili in generale sono un buon modo per utilizzare il legno, immagazzinare carbonio e aggiungere valore alle materie prime, ma questo non deve accadere sacrificando le foreste biologicamente più diversificate del pianeta. “Indagheremo ulteriormente”, ha detto la portavoce di Ikea Julie Stordiau. “Il disboscamento illegale e la cattiva gestione delle foreste non hanno posto nella nostra catena di approvvigionamento. Se così fosse, prenderemo provvedimenti e possibilmente interromperemo le collaborazioni”.

Il fatto che Ikea si rifornisca di legno proveniente da foreste primarie non è per definizione illegale. Ed è proprio questo il problema, lamenta Greenpeace, perché solo il tre per cento della foresta dei Carpazi gode della più alta forma di protezione. Secondo IKEA, l’84% del legno utilizzato proviene da foreste europee. La Romania è al primo posto tra i paesi che forniscono all’azienda legname vergine, il che significa la massima qualità.

 

Paolo Colantoni

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