La Guardia di Finanza ha effettuato un maxi sequestro di marijuana smantellando un business da record. Indagini in corso per ricostruire meglio la vicenda.
Il forte odore di cannabis ha attirato la loro attenzione e, dopo due giorni di appostamenti, è scattato il blitz della Guardia di Finanza in questa villa di Sacrofano, paesino a Nord di Roma. E’ così che le Fiamme Gialle sono venute a conoscenza di una piantagione di marijuana coltivata da due albanesi, ora in manette e in carcere in attesa del processo.
Come riportato da Il Messaggero, i finanzieri stavano pattugliando la zona quando hanno sentito un odore di cannabis provenire da questa villa. Alcuni giorni di controlli e poi il blitz. Perquisizione che ha portato alla scoperta di 450 piante in fiore e 250 bulbi. Le Fiamme Gialle hanno subito posto in stato di fermo i due albanesi presenti nell’abitazione, ma ora sono in corso le indagini per capire un eventuale giro ancora più grande.
Business da record
Il blitz degli inquirenti ha portato anche a smantellare un business da record. Stando a quanto scritto da Il Messaggero, infatti, questa coltivazione poteva portare a circa 100mila euro di guadagni al mese. Si tratta di una cifra molto importante e per questo motivo gli inquirenti non escludono la possibilità di un’organizzazione ancora più grande alle spalle.
Per il momento in manette sono finiti solamente i due albanese. Il magistrato ha emesso un mandato di custodia cautelare in carcere per entrambi e l’accusa è quella di coltivazione illecita di sostanze stupefacenti.
Le indagini proseguono
Le indagini, comunque, non si fermano e sono in corso tutti gli approfondimenti del caso. Stando a quanto ipotizzato dagli inquirenti, i due giovani avevano il compito di coltivare la marijuana, ma dietro potrebbe esserci un’organizzazione molto più ampia pronta a sfruttare il mercato per vendere la sostanza stupefacente.
Le oltre 450 piante presenti in questa villa, infatti, hanno portato la Guardia di Finanza a ipotizzare una produzione di 100 chili ogni mese e mezzo. In più il quantitativo di THC contenuto poteva arrivare anche fino al 27%. Questo significa che con un consumo minimo si aveva un effetto da sballo molto importante. Insomma, le indagini continuano e presto si avranno novità.