È venuto il momento di ripristinare in Italia la leva obbligatoria? Matteo Salvini è favorevole, mentre di parere opposto è Guido Crosetto.
Si sottolinea spesso come i giovani di oggi non abbiano molto senso del dovere, soprattutto perchè sono spesso liberi di agire senza troppi vincoli, grazie anche all’assenso dei genitori. Questo spinge periodicamente ad avanzare l’ipotesi sulla necessità di ripristinare la leva obbligatoria, cosa che conosce bene chi oggi ha più di 40 anni, che era chiamato quando aveva raggiunto la maggiore età a partire restando un anno lontano da casa per effettuare l’addestramento in uno dei corpi militari.
Tutti i giovani ricevevano due lettere, la prima per sostenere le visite di idoneità per prestare servizio e, in caso di abilitazione, la seconda per svolgere il servizio militare vero e proprio. La chiamata poteva arrivare dall’Esercito, dall’Aeronautica o dalla Marina, con indicazione di data e orario in cui presentarsi. Ora si sta facendo strada, almeno secondo parte del governo, l’idea di ripistinarla, ma sarà davvero così?
È il momento di ripristinare la leva obbligatoria?
Matteo Salvini è il principale promotore della necessità di ripristinare, a distanza di anni dalla sua abolizine, la leva obbligatoria. Il leader della Lega ne ha parlato in occasione della sua presenza all’adunata degli Alpini che si è tenuta a Vicenza: “La Lega ha presentato un progetto per reintrodurre una leva universale di sei mesi per ragazzi e ragazze su base regionale”.
Ancora non ci sono certezze a riguardo, ma il Ministro dei Trasporti sembra avere le idee chiare su come la reintroduzione del servizio militare dovrebbe avvenire: “Un servizio di sei mesi con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla Protezione Civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi da svolgere vicino a casa. Non si farà più come un tempo, ora non sarà necessario spostarsi, mi auguro che le altre forze politiche possano appoggiare la proposta”.
Pur essendo parte del governo, il parere del Ministro Guido Crosetto è totalmente opposto: “Le forze armate hanno bisogno di professionalità, non è un luogo dove insegnare o educare i giovani – sono le sue parole riportate dall’Adnkronos -. Loro devono difendere valori importanti come pace e democrazia, ben diversa può essere la situazione se parliamo di un servizio civile”.
Cosa accade in Europa
L’idea di reintrodurre la leva obbligatoria è pienamente di attualità anche nel resto d’Europa, per questo la proposta di Matteo Salvini non deve essere considerata così visionaria.
In Francia, ad esempio, la leva militare è stata abolita nel 1997, oggi può contare su 77mila riservisti, ma si punta ad arrivare almeno a quota 100 mila con un soldato di riserva ogni due soldati attivi. I ragazzi tra i 15 e i 17 anni prendono invece parte al Service Nacional Universel, che prevede due settimane di formazione.
Nelle Repubbliche Baltiche è invece attiva una leva obbligatoria. in Estonia non è mai stata revocata, la Finlandia ha un servizio maschile di durata di 6-12 mesi, mentre in Svezia c’è un addestramento militare sia per gli uomini sia per le donne, solo alcuni di loro vengono poi selezionati.
Al momento in Danimarca le donne hanno la possibilità di fare in via volontaria il servizio militare, ma si punta a una vera e propria leva obbligatoria dal 2026. In Germania, si stanno prendendo in considerazione una serie di soluzioni per rafforzare l’esercito, non è esclusa anche in questo caso una ripresa della leva obbligatoria, abolita dal 2011.