Alon Bar, ambasciatore di Israele in Italia, in un’intervista a ‘La Nazione’: “Non capisco i cortei pro Hamas. Va trovato un modo per vivere insieme”.
Sono giorni di particolare apprensione per Alon Bar, ambasciatore di Israele in Italia. Intervistato da La Nazione, il diplomatico affronta il tema della guerra e lancia un chiaro messaggio ai palestinesi: “Noi non possiamo pensare di aspettare il prossimo Hamas. Dobbiamo assolutamente attaccare per rimuoverlo dal potere“.
Attacchi che potrebbero provocare milioni di civili palestinesi uccisi: “Non solo loro il nostro obiettivo. Noi diamo la possibilità di lasciare la zona degli scontri e mi auguro vivamente che Hamas non glielo impedisca. Ma una cosa è sicura: noi attaccheremo e cercheremo di farlo coinvolgendo il minor numero di civili possibile, ma non possiamo fermarci. Gli ostaggi? Va contro ogni decenza umana. Noi chiediamo il loro rilascio di queste persone. In passato abbiamo pagato anche prezzi alti per la loro liberazione, ma ora la situazione è cambiata, non abbiamo scelta“.
L’ambasciatore israeliano conferma che c’è il rischio di una guerra allargata a diversi Paesi e il rischio è quello di dover fare i conti anche con Hezbollah: “I nostri amici stanno parlando con tutti nella regione per evitare il coinvolgimento di altri attori. Ma non sono assolutamente sicuro che basti visto che gli Stati in questioni prendono decisioni in accordo con gli interessi dell’Iran“.
Quindi per Alon Bar è “Teheran ad avere le chiavi in mano di un possibile allargamento della guerra. La nostra speranza è che Hezbollah capisca il prezzo che potrebbe pagare in caso di un attacco. Posso assicurare che lui soffrirebbe molto più di noi“.
In conclusione di questa intervista Alon Bar ringrazia il governo Meloni e l’opposizione “per la solidarietà. E’ vero che c’è anche chi critica Israele e lo capisco, ma non riesco a capire il perché delle manifestazioni pro Hamas. E’ davvero qualcosa di inconcepibile“.
“Secondo me a guidare le menti di queste persone sono l’indottrinamento e l’odio contro gli ebrei – conclude l’ambasciatore israeliano – ma io amo gli italiani e sono certo che la maggior parte di questo Paese è contro il terrorismo e si identifica in Israele. E di questo li ringrazio“.
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