Non abbiamo fatto in tempo a dimenticarci del Covi che già i medici lanciano l’allerta per un altro virus: si tratta di H5n1.
H5n1: abituiamoci a familiarizzare con questa sigla perché, nelle prossime settimane, probabilmente la sentiremo ripeter molto spesso dai medici e non solo da loro. Dopo il Covid-19 arriva un altro virus che fa altrettanta paura. Il peggio non è ancora passato.
Se pensavate che la pandemia di Covid sarebbe stata l’ultima, sbagliavate di grosso. Probabilmente il Covid è stato solo l’inizio di una serie di infezioni virali serie che possono essere trasmesse dagli animali agli uomini. Del resto i medici ci avevano avvisati che dopo il Covid nulla sarebbe stato più lo stesso e avevano proprio ragione.
Il nuovo virus che sta mettendo in allerta gli esperti si chiama H5n1 e fa ancora più paura del Covid-19. Anche questo virus viene dagli animali ed è facilmente trasmissibile all’essere umano: infatti è già stato scoperto un caso ma potrebbero essercene moltissimi altri.
H5n1: di cosa si tratta e come evitare il contagio
Un nuovo virus rischia di mettere in ginocchio l’umanità come, solo quattro anni fa, ha fatto il Covid 19. Purtroppo le infezioni che vengono trasmesse all’uomo dagli animali sono in aumento ed evitare il contagio sembra sempre più difficile. E’ già stato scoperto un caso di H5n1.
H5n1 altro non è che la sigla che indica l’influenza aviaria. Ma, ben presto, dai volatili è già passata ai bovini e dai bovini agli umani. In nove stati americani il virus ha colpito gli allevamenti di mucche ed è già stato accertato un caso nell’uomo. Infatti chi, senza saperlo, ha bevuto il latte infetto potrebbe aver contratto l’infezione.
Ma, purtroppo, il virus non si è limitato agli allevamenti di bovini. Da una ricerca del Baylor College of Medicine di Huston è emerso che ci sono particelle di virus anche nelle acque reflue di nove cittadine del Texas. Il virus H5N1, responsabile dell’influenza aviaria, in realtà non è nuovo.
Infatti già nel 1996 fu identificato in Cina. A portarlo sono gli uccelli migratori. Si tratta di un’infezione virale molto pericolosa in quanto non dà sintomi che possano destare sospetti e, di conseguenza, quando viene scoperta può essere già troppo tardi. Inoltre, quando contagia gli esseri umani, diventa molto letale: la mortalità è superiore al 50%.
Il rischio di una nuova pandemia simile – o, addirittura, peggiore – di quella di Covid-19 è reale. Infatti quando un virus si adatta all’organismo umano e “familiarizza” con l’ambiente, a quel punto inizia a replicarsi e a generare nuove varianti che, solitamente, sono sempre più resistenti alle cure. Siamo pronti ad affrontare una nuova pandemia a così breve distanza dal Covid? Il Governo dispone di un piano pandemico, dunque, a livello organizzativo probabilmente siamo pronti. A livello psicologico decisamente no, non lo siamo.