Vi è mai capitato di incappare in queste colonnine quando avete viaggiato? Quello che viene nascosto dentro vi lascerà sena parole
Se girate per il Giappone può capitare che vi possiate imbattere in delle colonnine particolari, che sicuramente non avrete mai visto in Europa, tanto meno in Italia. Queste sono diffuse in tutto il Paese, si trovano solitamente nei pressi delle stazioni ferroviarie e hanno uno scopo ben preciso che, nel corso delle scorse settimane, sono diventate argomento di discussione per la loro utilità.
Queste particolari colonnine, che hanno attirato l’attenzione di molti curiosi provenienti dall’estero, si chiamano ‘white post’ e servono per raccogliere all’interno tutti i materiali pornografici, come DVD, libri o fumetti, nascondendoli così dalla visione di minori, i quali non devono essere esposti a questo tipo di contenuti.
Prima molto più in voga, oggi sono presenti solamente in alcuni comuni che le ritengono ancora fondamentali, nonostante le perplessità suscitate da alcuni abitanti. Se, infatti, fino a qualche tempo fa erano molto accette all’interno del Giappone, oggi queste colonnine sono motivo di dibattito.
Un divisione importante nella popolazione giapponese, sulla quale nel corso di questi giorni si sono espressi anche molti esperti e residenti, che hanno fatto valere le proprie ragioni e propri punti di vista su questo argomento. Una divisione che, inevitabilmente, è diventata anche tema culturale.
In tal senso, si è espresso un esperto giapponese sull’argomento, con lo scopo di convincere la popolazione su quanto queste colonnine siano ormai obsolete:, sottolineando che: “Anche se la società è apparentemente ‘pulita’ in superficie, le persone sono comunque esposte a contenuti osceni tramite i loro smartphone”.
In opposizione si è posto, invece, un uomo che qualche giorno fa ha voluto appositamente aprire una ‘white post’ a Nakagawa, nella prefettura di Fukuoka, all’interno della quale ha trovato: 16 libri e 81 DVD da otto cassette. Kazuhide Inoue, di 73 anni, svolge questo lavoro da ben 12 anni e non comprende il bisogno di rinunciare a questo tipo di mezzo:
“Prima che venissero installate le scatole bianche, questa roba era disseminata per le strade. Sebbene il numero di scatole sia diminuito, svolgono ancora un ruolo significativo” sostiene Inoue. In suo supporto va un tassista che racconta: “Di notte, quando le strade sono meno affollate, uomini di tutte le età, dai giovani agli anziani, vengono a liberarsi delle loro cose”.
A scatenare questa divisione è stata ovviamente l’evoluzione dell’uomo e, soprattutto, dei mezzi tecnologici. Questi ultimi, infatti, hanno permesso all’uomo di poter usufruire di questi contenuti espliciti non più all’interno di DVD o libri, ma sul proprio cellulare, rendendo queste colonnine anacronistiche.
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