“Ho pensato mi uccidesse”, preside picchiata a scuola da studente minorenne: indagini in corso
Purtroppo non si tratta affatto del primo episodio (terribile) di violenza che si verifica a scuola. L’ultimo arriva da Torino, precisamente nella scuola media “Antonelli-Marconi” di Vanchiglietta. Vittima la massima dirigente scolastica, Giovanna Caputo. La preside dell’istituto ne ha parlato nel corso di una intervista al quotidiano “La Stampa” dove ha rivelato di essere stata violentemente aggredita da uno studente di terza media.
La donna rivela di aver avuto paura della sua stessa vita e di morire mentre l’aggressore le stringeva forte, al collo, le sue mani. Un “ragazzone”, come descrive la vittima, dalla statura grossa e con occhi “vitrei” che difficilmente riuscirebbe a descrivere in quel momento. Non potrà mai dimenticare le sue frasi minacciose: “Ora ti uccido” e “Tu sei la rovina della mia vita“. Nel panico ha cercato di prendere il cellulare per chiamare aiuto, ma il ragazzo le ha preso il dispositivo elettronico scagliandolo più volte contro il muro. Poi ha iniziato a schiacciarlo con i piedi.
Quegli attimi, però, sono stati la sua salvezza visto che l’aggressore aveva mollato la presa. A salvarla una sua collaboratrice che l’ha afferrata e chiusa in una stanza. Lo studente, però, non si è fermato affatto ed ha tentato di buttare giù la porta minacciandola che l’avrebbe uccisa. La preside è andata al pronto soccorso dove le è stata assegnata una prognosi di una settimana. Momenti che difficilmente potrà dimenticare visto che ha seriamente pensato di non farcela.
Una aggressione nata dopo il rimprovero di una professoressa nei confronti dello studente. Lo stesso che stava utilizzando il cellulare in classe e filmando la preside per postare il video su TikTok. Dopo aver sentito delle urla dal suo ufficio si è subito presentata in classe mentre era al telefono con una sua collega. Il ragazzo, in quel momento, ha pensato che la preside stesse parlando con la polizia. Poi è iniziato l’inseguimento e l’aggressione.
Segno del fatto che il suo obiettivo era proprio la dirigente scolastica. Non solo l’aggressione: dopo averle rotto il cellulare si è anche rubato dei soldi (100 euro) che aveva nella custodia dello smartphone vantandosi di quello che aveva compiuto. Nel corso di questa stagione scolastica il giovane è stato sospeso già tre volte ed in passato ha aggredito altri due professori ed un agente della polizia locale. Mai, però, una aggressione con i suoi compagni di classe.
Le denunce (ben due) sono state presentate, colloqui con la famiglia dello studente violento, chiamato i servizi sociali, ma la situazione non è cambiata. Lo studente non avrebbe ancora diritto al docente di sostegno perché non certificato con verbale Inps. Quando gli sono state assegnate delle specifiche risorse per lui ha sempre rifiutato la proposta. La preoccupazione più grande, però, è che alcuni docenti hanno il terrore di presentarsi in quell’aula ed avere a che fare con lo studente violento.
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