Conclusa la V edizione della “Carovana dei ghiacciai”, la campagna internazionale di Legambiente che ha diffuso i risultati.
Dal 5 agosto al 9 settembre Legambiente, in collaborazione con Ciara Italia e Comitato Glaciologico, ha realizzato 7 tappe lungo l’arco alpino. 12 i ghiacciai osservati speciali: 10 in Italia e 2 all’estero. Dal ghiacciaio della Mer Del Glace sul Monte Bianco, che in 174 anni ha perso 300 metri di spessore, all’altezza della stazione Montenvers, al ghiacciaio di Flua, sul Monte Rosa, estinto dal 2017. Il bilancio parla di ghiacciai in sofferenza o estinti. La previsione è che entro il 2100, con un riscaldamento globale di 2,7 gradi, l’Europa centrale rischia di perdere il 100% della copertura glaciale.
“I ghiacciai dell’arco alpino – hanno fatto sapere da Legambiente – sono ormai già da tempo in agonia e in coma irreversibile. Dalla Francia all’Italia passando per la Slovenia i giganti bianchi fondono a ritmi impressionanti, con un’accelerata che si intensificata soprattutto dagli anni 2000, lasciando spazio a rocce e detriti e a nuovi ecosistemi che riempiono il vuoto lasciato dai ghiacciai. In più l’aumento degli eventi meteo estremi ha accelerato fenomeni come frane e colate detritiche rendendo la montagna più instabile”.
Crisi climatica, eventi meteo estremi, overtourism, rifiuti abbandonati, ma anche impianti dismessi sono tra le minacce principali per montagna e ghiacciai. In particolare preoccupa l’aumento degli eventi meteo estremi: ben 101 quelli registrati nelle regioni alpine da inizio anno a luglio 2024 dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente e che hanno lasciato ferite profonde, ad esempio, sul Monte Rosa, versante piemontese, e la Valpelline, in Valle D’Aosta, colpite a fine giugno da piogge intense. Unica buona notizia arriva dal ghiacciaio del Montasio che resiste poiché nell’inverno 2023-2024 ha accumulato 8 metri di neve.
Bonardo (Legambiente): “Serve una governance internazionale”
“La montagna sta cambiando volto e profilo, nuovi ecosistemi prendono vita, mentre nevica sempre di meno. – ha spiegato dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionali Alpi di Legambiente e presidente di Cipro Italia – La neve tardiva di questa primavera non è bastata per aiutare i ghiacciai in agonia. Quello che serve è una governance europea e internazionale per i giganti bianchi accompagnata da una gestione sostenibile del territorio e da interventi precisi come quelli che abbiamo sintetizzato nel Manifesto per una governance dei Ghiacciai”.
L’associazione ambientalista ha lanciato infatti cinque proposte legate alle minacce e questioni ambientali in corso: l’attuazione del piano di adattamento nazionale e di piani a scala locale; un turismo ad alta quota più sostenibile e rispettoso della montagna per frenare l’overtourism; più coscienza ambientale e attenzione ai propri rifiuti, le montagne non sono discariche; tutelare i nuovi ecosistemi che si stanno formando in quota; definire un piano nazionale per lo smantellamento degli impianti ad alta quota chiusi e abbandonati.