Il caso del patteggiamento raggiunto e revocato con la “mente” dell’11 Settembre 2001

Bufera negli Usa per il caso del patteggiamento raggiunto, e poi revocato, con la presunta “mente” dell’attentato dell’11 Settembre 2001.

Un provvedimento cancellato in queste ore dal segretario americano alla Difesa, Lloyd Austin. Al centro della vicenda gli imputati Khalid Sheikh Mohammed, Walid bin Attash e Mustafa al-Hawsawi. Il patteggiamento era stato approvato nei giorni scorsi da Susan Escalier, funzionaria incaricata di supervisionare il tribunale militare, già rimossa dal proprio incarico.

Il caso del patteggiamento raggiunto e revocato con la “mente” dell’11 Settembre 2001
Khalid Sheikh Mohammed (ANSA FOTO) – cityrumors.it

Ho stabilito che, alla luce dell’importanza della decisione di stipulare accordi pre-processuali con gli imputati – si legge in un memorandum di Austin ad Escalier – la responsabilità di tale decisione dovrebbe ricadere su di me. Con la presente mi ritiro dai tre accordi preliminari che lei ha firmato il 31 luglio 2024 nel caso sopra citato”. I tre rischiano ora nuovamente di andare a processo e di essere condannati a morte. La Casa Bianca si era detta infatti all’oscuro dell’accordo, tra le proteste dei repubblicani.

59 anni pakistano, ha studiato come ingegnere negli Usa Mohammed, accusato di aver avuto l’idea di dirottare aerei per farli schiantare contro edifici e di averla presentata nel 1996 a Bin Laden, che aveva dato il via libera. L’accordo di patteggiamento era stato ampiamente criticato dai familiari delle quasi 3mila vittime degli attacchi di al-Qaeda in quanto avrebbe comportato, per i tre imputati, al massimo la pena dell’ergastolo. Escludendo il completamento dei processi e le possibili condanne a morte.

I repubblicani hanno attaccato da subito l’amministrazione di Joe Biden, anche se la Casa Bianca ha fatto sapere di non essere a conoscenza dell’accordo. Il senatore repubblicano Tom Cotton dell’Arkansas, membro dell’Armed Services Committee, aveva parlato di un patteggiamento “vergognoso“. La Camera aveva quindi aperto un’indagine sull’accordo. La commissione di sorveglianza aveva comunicato a Biden l’avvio dell’inchiesta.

11 Settembre, il patteggiamento ed il carcere a vita

In base all’accordo i tre imputati si sarebbero dichiarati colpevoli in cambio del carcere a vita, evitando in questo modo un processo a Guantanamo. Il patteggiamento era stato raggiunto in 27 mesi di negoziati. “Sono arrabbiata. – ha detto al New York Times Kathleen Vigiano, che al World Trade Center ha perso il marito Joseph e il cognato John, entrambi pompieri morti nei soccorsi – Quei tre hanno ucciso tremila persone e c’è gente che ancora continua a morire di cancro per i veleni sprigionati dal crollo delle Torri Gemelle“.

In base all’accordo i tre imputati si sarebbero dichiarati colpevoli in cambio del carcere a vita, evitando in questo modo un processo a Guantanamo
La base militare di Guantanamo (ANSA FOTO) – cityrumors.it

L’accordo doveva essere formalizzato in tribunale già la prossima settimana. I terroristi avevano inoltre accettato di rispondere a tutte le domande dei familiari delle vittime sulla genesi e sulla dinamica degli attentati. Attentati che, l’11 Settembre 2001 a New York hanno sconvolto, e cambiato, il mondo intero. Senza l’accordo, si aprirà a questo punto un processo che durerà dai 12 ai 18 mesi e che tratterà anche la questione delle torture a cui sarebbero stati sottoposti i terroristi. Nel caso di Mohammed 183 sessioni di waterboarding, ovvero di annegamento simulato.

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