Scoppia la polemica per un conto super salato, pagato al termine di una cena. L’attore, sui profili social, spiega: “Ecco la verità”
Un conto al ristorante simile al costo di una casa. Un prezzo salatissimo, per aver consumato una cena in compagnia di un ristretto gruppo di amici in uno dei locali più conosciuti al mondo. Il video di un noto attore italiano, che ha raccontato le vicissitudini di un gruppo di commensali, costretti a pagare un prezzo clamoroso per una cena a base di carne, ha fatto il giro del web ed ha portato ad un lungo dibattito sui social. “E’ normale pensare di pagare un prezzo così alto per una semplice cena?”, si chiedono in molti. “E’ uno schiaffo alla povertà!”, hanno protestato diversi utenti, ricordando che “quella cena è costata più del mutuo sulla mia casa”.
La cena è stata consumata nel famoso ristorante di Salt Bae, lo chef conosciutissimo per i suoi piatti a base di carne, serviti in modo spettacolare e folkloristico. Nato come macellaio, nel giro di pochi anni è riuscito a creare un vero e proprio impero, gestendo 32 ristoranti e 4 mila dipendenti: la sua forza è stata la grande capacità di sfruttare la rete, attraverso i video nei quali sparge il sale sulla carne. I suoi ristoranti sono sempre pieni, con prenotazioni effettuate con mesi di anticipo. Chi si presenta in uno dei suoi locali, sa perfettamente che andrà incontro ad uno spettacolo: che si concluderà con un prezzo salatissimo da pagare.
Ma a volte, anche i più preparati, possono restare stupiti. E’ il caso di uno scontrino, fatto girare in rete, che evidenzia il salatissimo conto che un gruppo di commensali è stato costretto a pagare dopo una cena nel ristorante di Salt Bae che si trova ad Abu Dhabi. Uno dei più conosciuti della sua catena. Si tratta di una cifra shock: 160.000 euro. Nella fattura venivano elencate (voce per voce) tutte le pietanze consumate. Con il rispettivo costo. I clienti hanno cenato gustando alcune delle pietanze più conosciute ed apprezzate due bistecche Golden Sirt, servite con oro alimentare (una delle caratteristiche che ha da sempre contraddistinto Salt Bae), da 1.184 euro, due Golden Ottoman da 1.448 euro e due Golden Istanbul da 2.370 euro. Carni pregiate, ma costosissime, che i clienti del locale hanno consumato insieme ad alcune bottiglie di vino: anche queste pagate a caro prezzo: 10.000 euro per cinque bottiglie di Petrus (2000 euro l’una) e (per gradire) una birra Heineken da 15 euro.
Il costo totale ha lasciato tutti interdetti. Anche Leonardo Pieraccioni. Il comico toscano, con la sua consueta ironia, ha commentato il prezzo pagato per la cena nel ristorante di Abu Dhabi, realizzando un video sul suo profilo Instagram ufficiale. “Ha pubblicato un conto da 160mila euro… Tutti si sono scandalizzati, ma lui ha voluto dimostarre che la gente, se vuole, può spendere. Mi sono messo a vedere il conto e devo dire che è tutto normale: ci sono due braciole dorate da 1.450 euro… Se ti rimane un pezzettino sotto il ponte dei denti, lo sputi dopo 2 giorni e lo rivendi – ha detto il comico toscano – anche perchè in banca non ti danno niente, ma magari riesci a venderlo bene e a comprare un motorino. O invece di regalare la solita catenina d’oro alla cugina per la comunione, le regali mezza braciola dorata”. Pieraccioni ha poi voluto dire la sua anche sul prezzo delle bevande consumate: “Cinque bottiglie di Petrus 86mila euro. Io me la immagino una famiglia che si chiede se bere il vino o comprare il bilocale alla bambina che si sposa”, ha dichiarato il protagonista de Il Ciclone e Fuochi d’Artificio, che ha poi aggiunti: “Mi sembra che, anche eticamente, Salt Bae sia una persona apposto. L’unica cosa che non mi torna è chi ha preso una Heineken da 15 euro”. Lo skatch si conclude con il consueto gesto di mettere il sale in modo scenografico. Pieraccioni scherza sulla prossima apertura di un locale di Bae in Italia: “Mi preparo anche io”.
A proposito dell’apertura del prossimo locale italiano, Bae ha recentemente spiegato che la sua intenzione è di crearlo a Milano: “Grazie all’ingresso di Ferit Sahenk, un magnate turco che è anche mio socio, abbiamo aperto ristoranti dappertutto. Dagli Stati Uniti al Qatar. Ora vorrei aprire a Milano ma non c’è il posto giusto. Sono alla ricerca di un locale su strada: non voglio un ristorante in cima a un grattacielo, come tutti”. Chissà se Pieraccioni ne approfitterà…
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