Un periodo di digiuno alternato a un periodo di alimentazione, ecco la nuova tendenza che sta spopolando tra chi è alla ricerca continua della forma migliore
Di tanto in tanto spunta un nuovo modo per dimagrire, ricette e alimenti miracolosi che periodicamente si affacciano “sul mercato”, ma ultimamente un nuovo metodo è il digiuno intermittente, in tutte le sue varianti, che non solo promette di far perdere peso, ma anche e soprattutto di riattivare il metabolismo e favorire un vero e proprio ringiovanimento delle cellule. In realtà non è affatto nuovo, ma naturale e antichissimo, infatti per i nostri antenati mangiare non era una scelta, ma un’azione necessaria e saltuaria, e non sempre possibile.
Più che un metodo per dimagrire, una dieta, è da considerarsi uno stile di vita. Un numero sempre maggiore di studi afferma il potere addirittura curativo del digiuno, stabilendo che ridurre le calorie anche solo per brevi periodi ringiovanisce tutte le cellule dell’organismo.
Si tratta in sostanza di un’alimentazione limitata nel tempo perché , per esempio, consumare i pasti durante le 10 ore di luce armonizza gli orologi biologici del corpo e migliora la funzione delle cellule. Ci sono molti studi che evidenziano che chi consuma i pasti in un arco di tempo ristretto beneficia di diversi miglioramenti nel suo stato di salute. Si dorme meglio, ci si sente più energici e di buon umore, ma migliorano anche parametri come glicemia, colesterolemia e pressione arteriosa. Questa sorta di digiuno permette al corpo di attivare meccanismi di riparazione dei danni più o meno importanti che si accumulano nell’organismo. E’ chiaro che quanto più si è attenti a consumare cibi salutari nelle ore di “alimentazione” tanto maggiori saranno i benefici, anche per chi vuole perdere peso. Il consiglio generale è di ridurre drasticamente gli zuccheri semplici e preferire alimenti vegetali come legumi, ortaggi e cereali integrali. Non esiste un unico modo di praticare il digiuno intermittente, l’unica cosa sicura da evitare è il fai date, soprattutto in presenza di patologie.
Un primo modo può essere quello di consumare una dieta frugale di circa 500/600 kcal al giorno per 2 giorni a settimana, oppure alternando un giorno di dieta normale a uno di dieta ipocalorica, o ancora riducendo fortemente l’apporto calorico per un giorno a settimana, una pratica di purificazione già presente in molte culture. Questo si può ottenere ad esempio stabilendo un periodo dalle 12 alle 18 ore di digiuno, consumando una prima colazione libera e un pasto entro le 15 del pomeriggio, evitando qualunque assunzione di cibo e bevande che contengano calorie nel pomeriggio e nella serata.
Inoltre, alternare giorni di dieta ferrea a giorni di alimentazione normale sembra essere molto efficace per controllare il peso corporeo, perché diminuisce il senso di frustrazione che deriva dalla continua privazione, rispetto a una privazione di 2 o 3 volte a settimana, evitando quindi anche le abbuffate consolatorie. Un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine ha concluso che il digiuno intermittente può essere considerato parte di uno stile di vita sano, ma è importante essere seguiti da un medico, perché si potrebbe cadere nel problema opposto, andando a invertire i meccanismi protettivi e rischiando così di compromettere i benefici, infatti un digiuno prolungato e mal valutato può provocare variazioni complesse e alla lunga rischia di comportare seri danni all’organismo.
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