Il grido di allarme dei medici al Governo: “Vi prego, fermatevi”

Botta e risposta durissimo tra i rappresentanti del Governo e quelli dei medici. La situazione è arrivata ad un punto di non ritorno: “Adesso basta”

Dalle parole ai fatti, dalle minacce alle vie legali. Il rapporto tra i rappresentanti del Governo e i medici è arrivato ad un punto di non ritorno. Dopo settimane di scioperi, di accuse reciproche, di manifestazioni e di proclami, si è arrivati alla tanto attesa data che segnerà un punto di svolta: in un verso o nell’altro. Da più di dieci giorni medici, tirocinanti e addetti alla sanità, hanno incrociato le braccia, disertando il proprio posto di lavoro. Una protesta durissima, in risposta al piano del governo centrale.

Continua la protesta dei medici, ma arriva l’ultimatum del Governo. Minaccia durissima – Cityrumors.it

Il Governo, si è posto come obiettivo, quello di incentivare l’aumento delle iscrizioni alle scuole di medicina. Il tentativo è di aumentare da 3000 a 5000 i posti disponibili nelle facoltà di medicina: un riordinamento necessario (nell’ottica governativa) che punti a far diminuire l’incidenza dei medici privati, aumentando i sanitari dell’ente pubblico. Ad oggi infatti, esiste una grande differenza di pagamento e di trattamento tra i medici pubblici e quelli privati. La mossa del Governo è volta a diminuire le differenze e ad incentivare la formazione di nuovi medici.

Tutto è accaduto in Corea del Sud. Un Paese che si sta dividendo in due: gran parte del mondo sanitario solidarizza con i medici in sciopero, mentre la stragrande maggioranza degli elettori appoggia le scelte governative. Mosse che hanno trovato la forte opposizioni dei medici. Da dieci giorni hanno scioperato, allontanandosi dai posti di lavoro e provando a dare un segnale. Il Governo ha risposto, lanciando una sorta di minaccia: “Se non rientrate a lavorare, la vostra licenza sarà sospesa per un anno e sarete processati, rischiando fino a tre anni di carcere”. L’ultimatum scadrà nelle prossime ore. I tirocinanti e i giovani medici che continuano imperterriti lo sciopero, sono stati appoggiati da migliaia di dottori anziani, che oggi si sono radunati a Seoul, capitale sudcoreana, per esprimere il loro sostegno ai medici in formazione,

La manifestazione è avvenuta mentre il governo ha dichiarato che da domani inizierà a prendere provvedimenti per sospendere le licenze di quasi 9.000 medici specializzandi e residenti per aver sfidato l’ordine del governo di porre fine alle loro proteste, che hanno interrotto le operazioni ospedaliere. “L’assurda politica medica del governo ha scatenato un’immensa resistenza da parte dei medici specializzandi e degli studenti di medicina, e noi medici siamo diventati un tutt’uno”, ha dichiarato Park Sung-min, membro anziano della Korea Medical Association, in un discorso tenuto durante la manifestazione. “Chiedo al governo: Per favore, fermate subito le minacce e la soppressione”. I manifestanti hanno intonato slogan, cantato e tenuto cartelli che criticavano il piano del governo. Non sono stati segnalati episodi di violenza. Secondo il Ministero della Salute, giovedì sera 8.945 dei 13.000 specializzandi e specializzandi in medicina del Paese avevano lasciato il loro posto di lavoro.

La situazione all’interno del Paese è diventata insostenibili. Tra i medici e il Governo è guerra fredda – Cityrumors.it

Ecco cosa rischiano i medici che scioperano

Il governo aveva detto che avrebbero rischiato una sospensione della licenza di almeno tre mesi e l’incriminazione da parte dei pubblici ministeri se non fossero tornati entro il 29 febbraio. I medici in sciopero sono una frazione dei 140.000 medici della Corea del Sud. Ma rappresentano il 30-40% del totale dei medici di alcuni grandi ospedali, dove assistono i medici più anziani durante gli interventi chirurgici e altri trattamenti durante la formazione. Le loro proteste hanno causato numerose cancellazioni di interventi chirurgici e trattamenti medici negli ospedali. Particolare che non ha fatto altro che aumentare la rabbia della popolazione, che continua a vedere di cattivo grado la protesta dei medici. Anche alla luce delle cifre snocciolate dal Governo e che spiegano i motivi dell’intervento. Secondo un dossier presentato, un dottore che lavora in un ospedale privato guadagna quasi 200.000 dollari all’anno: praticamente il doppio rispetto alla retribuzione media nazionale dei dottori che lavorano nel pubblico. Motivi che hanno spinto il Governo ad intervenire, per calmierare le differenze. 

Ma la protesta dei medici continua. Gli “anziani” hanno organizzato una serie di manifestazioni a sostegno dei giovani medici, ma non si sono uniti alle proteste. Se anche loro lanciassero scioperi, secondo gli osservatori sarebbe un duro colpo per il servizio medico della Corea del Sud. Il primo ministro Han Duck-soo domenica ha esortato i medici anziani a convincere i medici in sciopero a tornare al lavoro. La polizia ha dichiarato che sta indagando su cinque funzionari dell’Associazione medica coreana accusati di aver istigato e favorito la protesta dei medici in formazione. Il capo della polizia di Seoul, Cho Ji-ho, ha dichiarato ai giornalisti che la polizia ha fatto irruzione negli uffici della KMA nell’ambito delle indagini. Il governo vuole aumentare la quota di iscrizioni alle scuole di medicina della Corea del Sud di 2.000 unità a partire dal prossimo anno, rispetto alle attuali 3.058, per far fronte al rapido invecchiamento della popolazione. I funzionari affermano che il rapporto medici/popolazione della Corea del Sud è uno dei più bassi tra i Paesi sviluppati. Ma molti medici hanno protestato con veemenza contro il piano, affermando che le scuole di medicina non sono in grado di gestire un così forte aumento del numero di studenti.

La gente comune non appoggia la protesta dei giovani medici, che hanno invece trovato solidarietà e appoggio dai dottori più anziani – Cityrumors.it

Le proteste dei critici: “Ecco cosa vogliono davvero i medici”

Il nuovo piano stilato dagli organi governativi, inoltre, non sembrano in grado di risolvere la carenza cronica di medici in specialità essenziali ma poco remunerative come la pediatria e il pronto soccorso. I medici sostengono che l’aggiunta di un numero eccessivo di nuovi medici aumenterebbe anche le spese mediche pubbliche, poiché una maggiore concorrenza porterebbe a un eccesso di trattamenti. Senza piani concreti su come educare i nuovi studenti, “la qualità dell’educazione medica precipiterà all’infinito, con il risultato di un servizio medico insicuro e di bassa qualità e, infine, di un collasso del servizio medico della Repubblica di Corea”, ha detto Lee Jeong-geun, leader in carica della Korea Medical Association, durante la manifestazione. Le proteste dei medici non hanno ottenuto il sostegno dell’opinione pubblica, mentre un sondaggio mostra che la maggioranza dei sudcoreani sostiene il piano del governo. Secondo alcuni critici, i medici – una delle professioni meglio retribuite in Corea del Sud – sono semplicemente preoccupati di ricevere un reddito inferiore a causa dell’aumento del numero di medici.

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