In migliaia di sportelli postali scatta una rivoluzione che potrebbe cambiare la vita di milioni di italiani che hanno in mente di rinnovare il proprio passaporto
Il progetto Polis, lanciato a gennaio dello scorso anno, scatta ufficialmente da oggi, trasformando gli uffici postali nella casa dei servizi digitali, uno Sportello unico per rendere semplice e veloce l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione in 7.000 Comuni al di sotto di 15 mila abitanti. Il progetto è finanziato con risorse del piano complementare al Pnnr con 800 milioni di euro e per circa 400 milioni a carico di Poste Italiane.
Una via Crucis per quel cittadino al quale è scaduto il proprio passaporto o è alle prese con il primo rilascio, magari per un figlio diventato maggiorenne. Una ricerca spasmodica di uno slot libero dove prenotare la richiesta in una delle questure della propria città, soprattutto a Milano e Roma, dove risulta impossibile trovare una data libera, anche a distanza di molti mesi. E c’è chi si organizza per una gita fuori porta per andare a fare la richiesta per il nuovo documento in un altro comune.
Inutile girarci intorno. La rivoluzione digitale fortemente voluta anche dallo Stato italiano per inseguire quella transizione digitale della Pubblica amministrazione, fino a questo momento si è rivelata quasi un flop per l’enorme difficoltà che un comune cittadino trova per richiedere o rinnovare un qualsiasi documento d’identità. E il passaporto è uno di quelli più difficili da richiedere, tanto da diventare un vero e proprio incubo per migliaia di cittadini italiani. Appuntamenti fantasma, alcuni addirittura a distanza di 6/8 mesi, le grandi città tagliate fuori per le code sia fisiche sia virtuali impossibili da superare. Tutto nasce dalla pandemia, quando la chiusura forzata degli uffici ha di fatto congelato le operazioni burocratiche e migliaia di pratiche si sono accumulate in attesa di essere evase. La rivoluzione digitale non ha aiutato perchè il nuovo passaporto sempre “a mano” doveva essere chiuso da un impiegato. Ora però, dopo essere stata presentata circa un anno fa, diventa operativa una nuova iniziativa che potrebbe aiutare a snellire le pratiche e quindi i relativi tempi di attesa per il rilascio del documento.
Da oggi infatti, gli abitanti dei primi comuni possono richiedere il passaporto all’ufficio postale, in pochi minuti e senza andare in Questura. E’ la rivoluzione del progetto Polis di Poste Italiane che lancia il nuovo servizio di richiesta e rinnovo passaporti negli uffici postali dei Comuni al di sotto di 15 mila abitanti. La novità, che parte in questi giorni in via sperimentale in provincia di Bologna, a San Pietro in Casale e Toscanella (frazione di Dozza), in vista della progressiva estensione a tutto il territorio nazionale, è stata presentata all’Ufficio Postale di piazza San Silvestro a Roma alla presenza del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, della Presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere, dell’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, e del Direttore Generale, Giuseppe Lasco. Il progetto Polis, lanciato a gennaio dello scorso anno, trasforma gli uffici postali nella casa dei servizi digitali, uno Sportello unico per rendere semplice e veloce l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione in 7.000 Comuni al di sotto di 15mila abitanti. In pratica i cittadini residenti o domiciliati nei Comuni inclusi nel progetto Polis potranno aprire la pratica di richiesta o rinnovo del passaporto presentando la documentazione direttamente allo sportello dell’ufficio postale, senza doversi recare in Questura, con la possibilità di ricevere il passaporto anche a domicilio.
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