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Il preside è netto: “Cellulari vietati a scuola”. La reazione degli studenti è clamorosa

Dopo mesi di polemiche e di discussioni, un dirigente scolastico ha optato per una scelta netta: la reazione di genitori e alunni è stata inaspettata

In Italia la polemica è ancora aperta: giusto o no vietare l’utilizzo dei telefoni cellulari a scuola? Le associazioni scolastiche e i presidi si sono già esposti: anche il Governo ha preso posizione. Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha precisato come nelle nuove linee guida, in via di elaborazione, venga specificato che “è opportuno evitare l’utilizzo dello smartphone (cellulare) nelle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado”. Nessun divieto all’utilizzo dei cellulari, ma una forte tendenza a sconsigliarli.

Da sempre i dirigenti scolastici si interrogano sul modo in cui gestire i telefoni cellulari all’interno delle proprie scuole – Cityrumors.it

“Giusto o no che i cellulari vengano vietati nelle scuole?”. Presidi, studenti, dirigenti scolastici e famiglie, se lo chiedono in tutto il mondo. Molti responsabili scolastici hanno già preso posizione; altri hanno deciso di attendere. I telefoni cellulari rappresentano una delle maggiori fonti di distrazione da parte degli studenti. Meno di un Paese su quattro, secondo una recente relazione dell’Unesco, ha vietato l’uso degli smartphone nelle scuole. Nel 2018, la Francia ha vietato i telefoni cellulari agli alunni che frequentano le scuole elementari e le medie. Una strada seguita a distanza di poco tempo da Svezia, Finlandia e Olanda.

Negli Stati Uniti il dibattito è aperto: alcune scuole hanno preso posizione in modo evidente, altre hanno preferito evitare di scegliere. Uno dei casi che ha riscosso maggior attenzione è quello di una scuola del Connecticut. Il preside dell’istituto, Raymond Dolphin, è uno di quelli che si è battuto fin dall’inizio per vietare i dispositivi mobili all’interno delle classi. Il dirigente scolastico è rimasto scioccato nel girare per i corridoi dell’istituto e nel verificare che i suoi studenti non parlavano più tra di loro: nessuna comunicazione, nessun dibattito: tutti erano a testa china sugli schermi dei loro telefonini.

Telefoni a scuola: la decisione del preside

L’immagine lo ha colpito al punto di convocare immediatamente il consiglio scolastico e a prendere posizione: da dicembre Dolphin ha deciso di bandire tutti i telefoni cellulari all’interno della sua scuola. L’esperimento alla Illing Middle School ha suscitato obiezioni da parte degli studenti e di alcuni genitori, ma ha già generato risultati profondi e inaspettati. Dolphin ha paragonato il divieto dei telefoni cellulari al contenimento del consumo di cibi zuccherati. “Nel giro di pochi mesi, inizi a sentirti meglio”, ha detto. E alcuni genitori (inizialmente sfavorevoli alla decisione) hanno cambiato idea. Dolphin ha presentato l’idea alla dirigenza distrettuale lo scorso autunno ed ha ottenuto una risposta positiva. La scuola ha speso 31.000 dollari per acquistare l’attrezzatura. Genitori e studenti si sono dimostrati più difficili da convincere.

Cellulari in classe si o no. Polemiche, discussioni e proposte infinite – Cityrumors.it- Foto Ansa

Il preside, per dimostrare la bontà della sua scelta, ha convocato una troupe televisiva e ha mostrato loro quello che accade all’interno del suo istituto in una normale giornata. Alle 7:50  Dolphin è entrato nell’istituto e si è posizionato all’ingresso per assicurarsi che il sistema funzionasse. Pochi istanti dopo, più di 800 studenti delle scuole medie, chiassosi, assonnati, ma estremamente diligenti, hanno iniziato ad arrivare, attraverso un fiume di zaini  e giacche imbottite. Chi era provvisto di un telefono cellulare, è stato chiamato a consegnarlo ai responsabili scolastici, arrivati con un sacchetto di plastica, che hanno chiuso con un lucchetto. Buste che sarebbero rimaste sotto il controllo e la responsabilità dei docenti e che sarebbero rimaste chiuse a chiave e conservate fino al suono della campanella delle 14:45. 

Dallo scetticismo all’esaltazione

“Il primo giorno, quando ho consegnato il mio cellulare ho pianto“, ha dichiarato un ragazzo di quindici anni. “Poi ho cambiato idea. Puoi concentrarti di più sulle lezioni, senza telefono“. Gli insegnanti che inizialmente erano scettici sul fatto che le buste avrebbero funzionato, affermano che la situazione è completamente mutata rispetto al passato. Dan Connolly, un insegnante di scienze di terza media, ha spiegato: “La situazione è cambiata: prima, ogni volta che i miei alunni entravano in classe, dovevo sempre ripetere lo stesso copione: ‘Togliete i cellulari, levate gli Air Pods’. Ora, da qualche mese a questa parte, riesco anche a dire: ‘Buongiorno’. Un cambio netto. 

La scuola non aveva precedentemente permesso l’utilizzo dei cellulari, ma aveva lasciato ad ogni professore una scelta individuale.  Justin Pistorius, un insegnante di matematica  ha detto che in precedenza si erano create delle vere e proprie lotte con gli studenti: “Alcuni, ai quali erano stati vietati i telefoni, pretendevano che anche i professori non dovessero utilizzarli, altri lamentavano il fatto che, all’insegnante precedente non desse fastidio l’utilizzo, mentre a quello successivo si”. La nuova regola ha trovato  tutti d’accordo.

L’obiezione principale delle famiglie era legata al fatto che, con i cellulari a disposizione, le mamme ed i papà si sentivano più al sicuro: “Se avessero un’emergenza, come potrebbero chiamarci?”. La scuola ha ricordato ai genitori che c’è almeno un telefono fisso in ogni classe, e in molti casi due. Gli insegnanti hanno ancora i loro telefoni cellulari nel caso in cui abbiano bisogno di chiamare il 911 (le buste non sono “caveau di banche”, ha aggiunto Dolphin, e possono essere aperte in caso di emergenza).

Ci si divide sull’utilizzo dei cellulari in classe. Ecco cosa sta accadendo in Italia e negli States – Cityrumors.it

La decisione delle scuole statunitensi

Decine di scuole in tutto il paese – dalla California all’Indiana alla Pennsylvania – hanno adottato misure simili per rimuovere del tutto i telefoni cellulari piuttosto che fare affidamento sulle regole sul loro utilizzo. L’anno scorso, il numero di scuole statunitensi che hanno deciso di utilizzare le buste è salito a 2.000, ha dichiarato la portavoce dell’azienda che li sviluppa Sarah Leader, più del doppio rispetto al 2022. Le scuole, da Manhattan al Texas rurale, hanno acquistato le buste e le hanno distribuite agli studenti. A Providence, R.I., tutte e sei le scuole medie della città e due delle sue scuole superiori – per un totale di 4.500 studenti – li stanno ora utilizzando.

Alcuni educatori di altre scuole, hanno deciso di richiedere le bustine per i cellulari, rendendosi conto di quanto la situazione fosse peggiorata dall’esplosione del Covid in poi. Quando gli studenti sono tornati a scuola in frequenza, il loro rapporto con i telefoni era cambiato radicalmente, ha detto Carol Kruser, che all’epoca era preside della Chicopee High School in Massachusetts. Invece di controllare i loro telefoni a pranzo, guardavano video su YouTube in classe e si rifiutavano di mettere via i dispositivi, ha detto Kruser. Gli insegnanti imploravano aiuto. Kruser ha introdotto le buste Yondr nella sua scuola superiore nella primavera del 2021. “Temevo che sarebbe stato un suicidio professionale”, ha detto Kruser, 55 anni, che ora è assistente sovrintendente a Chicopee. “Ma poi le cose sono andate bene”.

 

Paolo Colantoni

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