L’uscita nelle sale italiane del ‘robot selvaggio’ diventa l’occasione per i doppiatori di lanciare un messaggio in favore della tecnologia
‘The Wild Robot’ di Peter Brown prende vita ed esce dalle pagine del libro approdando sui grandi schermi come ‘Il robot selvaggio’ di Chris Sanders che dal 10 ottobre sarà disponibile per tutti nei cinema italiani. Alessandro Roia, voce della volpe Fink, uno dei personaggi principali del film targato Dreamworks ha messo in evidenza l’unione sempre più forte tra uomo e tecnologia: “Non bisogna ghettizzare la tecnologia e renderla una nemica. Primordialmente il fuoco è stata un’innovazione che serviva a sopravvivere. Con Giordano Bruno è servito per altro: l’uomo lo ha trasformato in un problema“. Un salto nel passato, un esempio storico per poi tornare al presente e all’uso che facciamo della tecnologia:
“Gli smartphone o i social sono una scelta. La tecnologia non viene a dirti ‘usami’, siamo noi che lo scegliamo. Io coscientemente prendo delle pause, ma tutto dipende dall’utilizzo che ne fai e da come sfrutti il tempo”. Un pensiero condiviso anche dalla voce del robot Roz, protagonista del film e del libro, appartenente a Esther Elisha che ha confessato come dopo l’arrivo dello smartphone: “mi sono resa conto di essere cambiata in maniera drastica. Le conseguenze le percepisco fisicamente. E, per questo, sento una grande libertà quando ho il telefono ‘off’. Lo smartphone e i social sono invadenti”.
Il film si apre con una presa di coscienza del robot. Roz si rende conto che, essendo stata programmata per vivere in città, è con loro che deve relazionarsi e non con la natura selvaggia. Ha bisogno di trovare dei compiti da svolgere e nella sua ricerca verso la civiltà si imbatte in alcuni esseri animali, dai quali impara a comunicare e a muoversi in un regno, quello naturale, che gli sembrava lontano da lei. Un’esperienza che insegna a Roz una lezione, da cui prendere nuovi spunti: la gentilezza è forza e non debolezza.
Ancora una volta a prendere parola è Elisha: “La gentilezza non è fuori moda, anche se sui social se ne vede poca. Ma poi penso a tutti quei ragazzi del ‘Black Lives Matter’ o del ‘Fridays For Future’ che si battono per qualcosa, favorendo un’emulazione positiva. Le nuove generazioni. si fanno guidare dai valori. Gli adulti un po’ meno. Se parliamo delle persone che stanno al potere, beh lì la gentilezza non è in voga”. Un tema trattato anche da Roia: “I giovani hanno ben chiaro cosa sia la gentilezza, ma devono fare i conti con l’eredità delle generazioni passate che, spesso, non l’hanno messa al primo posto. La vita di tante persone è diventata più complessa, spesso il nervosismo ha la meglio perché ci troviamo in una ‘guerra tra poveri’. Quindi si vive con la paura che l’altro possa toglierti quello che hai tu. Ma credo che ci siano tanti buoni esempi nel quotidiano”.
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