David Neres, attaccante del Napoli, è stato vittima di un colpo di mano – vero e proprio furto – da 100mila euro.
Vedi Napoli e poi muori, questo dice un noto proverbio. David Neres, invece, a Napoli è rinato: non solo grazie alle prestazioni con la squadra di Conte, impegnata a lottare per le posizioni di vertice, ma anche per merito dell’operazione portata avanti dal Nucleo Investigativo della Procura di Napoli che ha provveduto alla custodia cautelare di tre persone che il 1° settembre scorso hanno fermato il calciatore azzurro sottraendogli con la forza un orologio da 100mila euro. Precisamente un Patek Philippe.
La Procura di Napoli ha inoltre stabilito, come aggravante all’iter giudiziario, in maniera definitiva la premeditazione. Ovvero i rapinatori sono proprio partiti con l’intenzione di rapinare il calciatore subito dopo la partita contro il Parma. Giocatasi ormai più di due mesi fa. Nella fattispecie l’ala partenopea stava rientrando in hotel a bordo del proprio minivan.
I tre rapinatori hanno raggiunto l’auto bloccata nel traffico e sfondato il finestrino posteriore del veicolo. Armati, si sono fatti consegnare l’orologio da migliaia di euro per poi fuggire. La rapina con destrezza è stata compiuta nei pressi dello Stadio Diego Armando Maradona, per questo i sospetti e poi gli arresti sono ricaduti su tre presunti esponenti del clan Ladonisi del Rione Lauro di Fuorigrotta. Alle spalle della struttura sportiva che ogni settimana ospita centinaia di migliaia di tifosi.
La confusione non ha giovato agli autori del colpo, anzi ha finito per essere controproducente. I filmati di quella notte, dopo la partita tra Napoli e Parma, hanno immediatamente individuato l’uomo armato in scooter con i suoi complici. I quali, subito dopo l’operazione, erano attesi nelle vicinanze del Maradona da una Fiat Panda – probabilmente appartenente ad alcuni affiliati del clan, i primi riscontri sembrano determinare questo importante collegamento con i Ladonisi – pronta a sfrecciare nella notte con la refurtiva acquisita.
Si registra, inoltre, l’esultanza delle tre persone coinvolte nel furto che già pregustavano, questo emerge dai rilevamenti, una grossa somma in cambio del cimelio: “Almeno 120mila euro”. Soddisfazione da parte del calciatore partenopeo a cui è stata anche restituita la refurtiva. Non è la prima volta che calciatori del Napoli sono al centro di importanti operazioni di Polizia e Carabinieri. Essendo più facoltosi, rimangono facile preda di truffatori e rapinatori.
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Una costante che si verifica anche in altre parti d’Italia: i professionisti dello sport fanno gola anche e soprattutto per quello che possono permettersi. Faro per chi cerca una svolta nel peggiore dei modi. Epilogo da dimenticare, ma anche punto di ripartenza per una città che – non solo nello sport – sta vivendo una nuova “età dell’oro”.
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