L’eruzione improvvisa di un vulcano ha scatenato il panico tra i vari abitanti, mille persone sono state evacuate ed è stato dichiarato stato di allerta
I vulcani sono uno degli spettacoli naturali più belli e temuti sul pianeta terra. La loro eruzione è esteticamente bella da osservare, ma allo stesso tempo un pericolo per le città che abitano vicino. Si tratta di giganti naturali più o meno dormienti, che in passato sono stato motivo di drammi catastrofici, con quello di Pompei tra i più noti almeno in Italia.

Nel nostro Paese sono dodici i vulcani ancora attivi e tra questi ce ne sono alcuni dormienti da secoli (come lo stesso Vesuvio) e altri che invece eruttano con particolare regolarità (l’Etna): Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Vulcano, Lipari, Panarea, Colli Albani, Stromboli, Etna, Pantelleria, Marsili e Ferdinandea.
Nel mondo ci sono, però, zone che sono particolarmente soggette a questo tipo di eventi naturali, con particolare riferimento all’America Centrale. Qui si trova una catena che è comunemente nota come arco vulcanico centroamericano. Lunga 1500 chilometri è disposta in senso parallelo alla linea costiera dell’istmo dell’America centrale.
Si estende su Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica e la parte settentrionale di Panama. Proprio in Guatemala si trova uno dei vulcani più spettacolari e famosi del mondo, il vulcano Fuego, che si trova a 35 chilometri di distanza dalla Capitale e che di recente è tornata a terrorizzare gli abitanti.
Evacuate 1.000 persone
Da qualche giorno, infatti, il vulcano Fuego ha drammaticamente aumentato la sua attività con continui con getti di lava, cenere e rocce che hanno raggiunto anche i centri abitati circostanti. Luan Laureano, portavoce di Conred, l’agenzia nazionale per la gestione delle catastrofi ha svelato ai microfoni dei giornalisti locali dell’evacuazione di circa 1.000 abitanti:

“Come misura preventiva, 125 famiglie, ovvero 900 persone (della frazione di El Porvenir, nel comune di Alotenango, ndr), hanno iniziato a essere evacuate”. In queste ore, infatti, è stato dichiarato lo stato di allerta. Luan Laureano ha reso noto che è in corso “una comunicazione costante con i sindaci e i governatori”.
Il governo, inoltre, sospeso le attività scolastiche ad Alotenango e chiuso una strada che attraversa il villaggio e collega il sud del paese alla città coloniale di Antigua. L’obiettivo è quello di tenere tutti gli abitanti distanti dalle zone che potrebbero essere raggiunte dall’eruzione vulcanica.
Si tratta della seconda volta nell’arco di pochi anni che il vulcano Fuego scatena il caos nell’aria circostante. Già il 3 giugno 2018 aveva provocato una colata di materiale fuso che aveva devastato la comunità di San Miguel Los Lotes e parte della strada ad Alotenango, provocando 215 morti e un numero analogo di dispersi.