Oltre ad Ilaria Salis, c’è un altro caso che riguarda un italiano detenuto all’estero: arriva la testimonianza shock
Continua a far discutere la vicenda che riguarda Ilaria Salis. Ovvero la 39enne di Monza che si trova, da quasi un anno, nel carcere di Budapest in condizioni del tutto inaccettabili. A quanto pare, però, non è affatto l’unica visto che sempre dall’estero arriva un’altra vicenda del genere che vede come protagonista un nostro connazionale. Si tratta di Filippo Mosca, 29 anni ed originario di Caltanissetta, che dalla fine del mese di aprile dello scorso anno si trova nel carcere di Costanza, in Romania.
Il ragazzo è stato condannato, in primo grado, a 8 anni e 6 mesi di carcere per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. A lanciare l’allarme ci ha pensato il suo avvocato, Armida Decina. Quest’ultima ha voluto denunciare le condizioni disumane in cui vive il suo assistito. Tanto è vero che nella sua cella non è presente neanche un materasso per poter dormire. Per non parlare delle condizioni igieniche definite scarsissime.
Nella sua cella sono presenti ratti ed escrementi. Condivide una cella di 30 metri quadri con 24 persone. L’avvocato e la sua famiglia sono in attesa di conferme sul fatto che possa essere trasferito visto che, settimane fa, è stato aggredito da un altro detenuto. Non ha la possibilità di utilizzare acqua calda e nemmeno quello di consumare un pasto caldo. Si può lavare, per intero, solamente una volta alla settimana. Non è nemmeno detto che usi il bagnoschiuma (che si acquisterebbe allo spaccio).
Nel mese di aprile aveva deciso, insieme ad altri suoi amici, di volare in Romania per andare al festival della musica “Mamaia”. Purtroppo la sua vacanza si è trasformata in un vero e proprio incubo per lui e per il resto della sua famiglia. A lanciare un altro grido disperato di aiuto è la mamma di Filippo, la sig.ra Ornella Matraxia. La quale si lamenta di essere stata lasciata completamente da sola da parte delle istituzioni.
La donna, che vive a Londra, sta attendendo il 12 febbraio affinché venga fatta richiesta per i domiciliari. L’avvocato di famiglia ha già contattato l’ambasciata italiana a Bucarest. Anche se ci sono poche speranze affinché questa possa essere accolta. Purtroppo le condizioni di salute del figlio non sono nemmeno delle migliori visto che sarebbe depresso. Non solo: ha più volte espresso il desiderio di volerla fare finita visto che ne ha abbastanza di questo tipo di vita che sta vivendo.
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