La straordinaria impresa ha permesso al tennista altoatesino, per la prima volta in carriera, di raggiungere la finale di un torneo dello Slam, uno dei tanti record battuti fino a oggi
Jannik Sinner è nella storia. Il tennista italiano batte Novak Djokovic nella semifinale degli Australian Open e conquista un posto in finale vincendo 6-1 6-2 6-7 6-3, in un match straordinario dell’azzurro. Dopo essere riuscito nell’impresa di non concedere neanche una palla break al serbo, giocando la partita perfetta che lo proietta direttamente tra i grandissimi del tennis mondiale.
Nessuno dimenticherà gli slalom palla al piede di Roberto Baggio ai mondiali con la maglia azzurra, così come sarà impossibile non ricordare quelli tra i paletti della neve di Alberto Tomba. Le pieghe di Valentino Rossi quando vinceva i mondiali di motociclismo, o le straordinarie imprese di Federica Pellegrini. Eroi moderni dello sport, capaci di andare oltre il tifo, anzi di unire sotto la bandiera del talento assoluto un’intera nazione. Jannik Sinner, a soli 21 anni, è già entrato in questo ristretto gotha dei campioni assoluti, capace di risvegliare l’amore e la passione per uno sport come il tennis sopito da troppo tempo tra gli italiani.
E’ stata un’alba di passione quella della semifinale del primo torneo dello Slam dell’anno a Melbourne. Quella tra il tennista azzurro Sinner e il fenomeno serbo Djokovic potrebbe essere stata una di quelle partite che cambiano la storia di uno sport, che segnano un momento epocale. La vittoria fin troppo facile del tennista di san Candido, lo proietta direttamente tra i campionissimi della specialità. Certo ci sarà una finale da giocare domenica mattina, ma sappiamo perfettamente che la sua è una strada tracciata, una strada che lo porterà, con molte probabilità, a essere uno dei più forti tennisti italiani della storia e forse tra i più forti al mondo. Già il 2023 era stato un anno da record per Jannik Sinner, culminato con la vittoria della Coppa Davis con l’Italia. Era diventato il secondo italiano a raggiungere il 4 posto nel ranking ATP: il miglior posizionamento di sempre per l’Italia nella classifica singolare di tennis maschile, al pari di Adriano Panatta e in assoluto, con le donne, di Francesca Schiavone. Primo italiano a vincere un Master 1000 e primo italiano a battere nello stesso anno solare, almeno una volta, tutti i giocatori in quel momento davanti a lui nel ranking mondiale. Ma la vittoria contro Nole, che lo manda in finale degli Australian Open, abbatte altri muri del tennis italiano.
A Melbourne Sinner ha centrato la prima finale Slam in carriera, la prima di un italiano all’Australian Open. Ma sono tanti i primati battuti dal ventiduenne azzurro in una volta sola. Jannik è il quinto giocatore italiano di ogni epoca a qualificarsi per una finale dello Slam. Soltanto Nicola Pietrangeli ne ha giocate più di una, 4 per l’esattezza, e tutte al Roland Garros, mentre gli altri furono Giorgio de Stefani (una al Roland Garros), Adriano Panatta (una al Roland Garros) e Matteo Berrettini (una a Wimbledon). E’ la prima volta nell’era del computer che un giocatore italiano batte il numero 1 del mondo in un torneo dello slam. Nello specifico della partita contro Djokovic, Sinner è riuscito a interrompere la striscia di 33 vittorie consecutive del serbo in Australia: il serbo non perdeva da 2195 giorni, da quando fu sconfitto nel 2018 dal coreano Chung. L’ultimo fa davvero impressione: zero palle break concesse a Novak Djokovic durante il match, mai successo negli slam in tutta la carriera al numero uno del mondo. Ecco perchè potrebbe essere stato un match che cambia la storia di questo sport.
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