Secondo un recente studio realizzato da un gruppo di geologi, nel nostro Paese si nasconderebbe un vero e proprio giacimento: è partita la caccia all’oro
L’immagine che ci si pone davanti agli occhi è la stessa di numerosi film d’azione: geologi, esperti, pirati, o semplici esploratori che, muniti di mappa, si avventurano alla ricerca di un tesoro. Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha sognato di partecipare ad una spedizione per portare a casa un cofanetto ricco di monete o di preziosi? Il sogno potrebbe davvero trasformarsi in realtà: un tesoro, molto ambito, si troverebbe infatti in Italia e sta già stuzzicando l’interesse di chi intende provare a portarselo a casa.
Secondo quanto confermato da una geologa italiana, nel nostro Paese sarebbe presente un importante e vasto giacimento, destinato a fare gola a chi sogna di cambiare la propria vita. Un territorio molto esteso, in una particolare zona italiana, nasconderebbe una vera e propria fortuna. Destinata a stuzzicare l’interesse di esperti del settore e amanti dell’avventura. La caccia all’oro è pronta ad iniziare e a lasciare tutti con il fiato sospeso.
Rita Mabel Schiavo, geologa italiana, è convinta che nel nostro territorio si nasconda una fortuna inestimabile. Una vera e propria miniera d’oro. “Si tratta di un giacimento di 20 Km quadrati che, a causa di problemi ambientali, di sicurezza e di costi, non è attualmente sfruttato”, ha dichiarato la geologa, spiegando come e quando sarebbe possibile iniziare a dare la caccia a questa fortuna. Le sue parole hanno stuzzicato l’interesse di numerosi appassionati, che stanno già iniziando a prepararsi, per dare la caccia all’ambito tesoro.
Il giacimento d’oro, secondo quanto specificato dalla Schiavo, si troverebbe sotto le pendici del Monte Rosa e sarebbe addirittura superiore a quelli presenti in Sudafrica. Le viscere del monte delle Alpi Pennine nasconderebbero questo immenso giacimento, all’interno degli oltre sessanta chilometri di gallerie sotterranee, che giustificano “l’antico lavoro che si svolgeva soprattutto nella valle Anzasca, a Macugnaga, in provincia di Verbania, dove l’ultima miniera fu chiusa nel 1961, a seguito di un incidente in cui persero la vita quattro persone”. L’oro che si troverebbe nel giacimento, dovrebbe risalire addirittura alle fasi glaciali del Quaternario: un’era conosciuta come una delle più prolifiche per la creazione di numerosi depositi d’oro e che si presenta “sotto forma di lamelle e di granuli”; questi ultimi sono indice del basso tasso di trasporto che esso ha subito ad opera dei corsi d’acqua.
La corsa ai giacimenti d’oro si sposta quindi verso il Ticino. Leggendo documenti storici del passato, come quelli scritti da Plinio, o gli atti di concessione risalenti al periodo di Barbarossa, fino alla Seconda Guerra Mondiale (quando ancora ci lavoravano centinaia di minatori e cercatori d’oro nella zona da Varallo Pombia a Galliate) è facile trovare risposta alle domande di chi immagina che in questa zona si nascondano delle fortune. Chi volesse cimentarsi in questa sorta di caccia all’oro, come dovrebbe muoversi? Secondo la Schiavo, un delle responsabili dell’Associazione Didattica Museale, bisogna trasformare tutto in una sorta di attività divertente, che possa permettere agli aspiranti cercatori di portarsi a casa il loro sassolino giallo. Per divertimento, perchè – conclude la geologa “cercare fa bene, ma è impensabile farlo per guadagnare”.
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