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Cronaca

In Italia quasi un’abitazione su tre non è occupata: al sud è boom per le mobile-home

Stando ai dati diffusi oggi dall’Istat in Italia un’abitazione su tre non è occupata specialmente al sud e nelle isole.

I numeri provengono dal Censimento permanente del 2021 e prende in considerazione oltre 35 milioni di unità. Quelle occupate da almeno una persona residente sono la gran parte, ammontano a circa 25 milioni e sono pari al 72,8% delle abitazioni totali. Le non occupate (vuote o occupate da non residenti) sono 9 milioni e mezzo e corrispondono al 27,2% delle abitazioni complessive. Nel 2021, insomma, nelle isole il 34,9% delle abitazioni non sono occupate. Segue il sud Italia con il 32%. Più contenute le percentuali al nord-est (23,1%) e al nord-ovest (26%).

Al sud Italia è boom per le mobile-home (CANVA FOTO) – cityrumors.it

Tra il 2011 ed il 2021 le abitazioni occupate sono aumentate del 6,4%. La Lombardia è la regione con la maggiore densità di abitazioni per chilometro quadrato, mentre la Basilicata ha la densità più bassa. In cento anni sono state costruite 3,3 milioni di abitazioni. Nell’ultimo decennio le abitazioni occupate da persone residenti sono aumentate di 1.548.733 unità, ovvero del 6,4% rispetto al 2011. L’incremento percentuale più alto di abitazioni occupate ha interessato l’Italia Centrale (+8,6%), mentre quello più basso ha riguardato le due Isole maggiori (+5,5%).

Nella sistemazione abitativa della popolazione residente sono da annoverare anche gli “altri tipi di alloggio”, ovvero quegli alloggi che non sono classificabili come abitazioni. In Italia, nel 2021, gli altri tipi di alloggio occupati da persone residenti ammontano a 39.917, erano 54.094 nel 2011 (-26,2 %). Nelle regioni del sud è stato rilevato il maggior numero di mobile-home, baracche, cantine, garage o altri alloggi non convenzionali abitati (10.731, pari al 26,9% del totale). Nel nord-ovest sono 9.869 (il 24,7%) e la quota restante si distribuisce per il 22,2% nel centro, per il 13,3% nelle isole e solo per il 12,9% nel nord-est.

A livello regionale, le quote più elevate di abitazioni occupate costruite prima del 1961 appartengono alla Liguria (49,5% delle 746.686 abitazioni occupate), alla Toscana (40,5% di 1.627.013 occupate), e al Piemonte (39,6% di 1.964.108 abitazioni in cui dimora almeno una persona residente). Le quote più basse si rilevano in Veneto, in Abruzzo e in Sardegna, con valori pari o inferiori al 25%. Considerando le abitazioni occupate edificate tra il 1961 e il 2000, i valori più elevati si segnalano in Sardegna (66,2% di 722.186 abitazioni occupate).

E, a seguire, in Sicilia, Puglia, Abruzzo, Campania e Calabria, con quote sempre superiori al 60% rispetto al totale delle abitazioni occupate di ciascuna regione. Piemonte (49,6%), Toscana (49,6%) e Liguria (43,6%) sono le regioni con i valori più bassi. Il Trentino-Alto-Adige e il Veneto sono le regioni con le percentuali più elevate di abitazioni occupate costruite nel nuovo secolo (17,3% e 16,3%) a seguire l’Emilia Romagna e la Lombardia, entrambe 14,4% (la Lombardia è anche la regione col maggior numero di abitazioni occupate in assoluto, oltre 4,4milioni di unità). Le più basse riguardano il Molise, la Basilicata, la Sicilia e la Liguria, con quote sempre inferiori all’8%.

Abitazioni occupate, le classi di superficie

Analizzando i dati secondo le classi di superficie, in Italia il 26,7% (6.852.371 unità) delle abitazioni occupate è tra gli 80 e i 99 m2; seguono quelle tra i 60 e i 79 m2 con il 20,6% dei casi e quelle più grandi, tra i 100 e 119 m2, con il 18,1%. Le abitazioni occupate con una metratura minore, da meno di 30 fino a 49 m2, fanno registrare la percentuale più bassa (5,2%).

Trentino-Alto-Adige e Veneto le regioni con le percentuali più elevate di abitazioni occupate costruite nel nuovo secolo (CANVA FOTO) – cityrumors.it

Nel sud la percentuale di abitazioni occupate tra gli 80 e i 99 m2 (29,6%) si colloca al di sopra della media nazionale; superiore al livello Italia è anche la quota di quelle tra i 100-119 m2 (21,6%) situate nelle due isole maggiori. Il nord-est riporta la più alta percentuale di abitazioni occupate con più di 150 m2 (16,6%), mentre il nord-ovest presenta i valori più elevati sia per quelle con meno di 49 m2 (6,2%) che per le altre con superficie compresa tra 50 e 59 m2 (7,3%).

Francesco Ferrigno

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