Per un ragazzo si è chiusa con un “conto salato” una serata fuori a mangiare sushi: ricoverato in ospedale con una sospetta infezione da Anisakis. Ora è allarme.
Brutte notizie per gli amanti del sushi e, più in particolare, del pesce crudo. È finito infatti all’ospedale un ragazzo “colpevole” di essersi mangiato un po’ di sashimi, rimediando una sospetta infezione causata dal parassita Anisakis. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un microrganismo che, se il pesce non viene trattato a dovere, può trasformare una cena a base di salmone marinato in un vero calvario.
La vicenda in questione risale a venerdì 17 gennaio. In quel giorno infausto anche a livello scaramantico, il giovane, dopo aver mangiato al Golden Fish di Soccavo (Napoli), è stato costretto a recarsi prima all’ospedale Cardarelli e poi al Cotugno con sintomi ben più gravi di una semplice indigestione.
Niente mal di testa o nausea passeggera, ma qualcosa di decisamente più serio, tanto da richiedere una gastroscopia, prelievi fecali e del secreto gastrico. Al momento il paziente è seguito a domicilio. Purtroppo per lui i sintomi persistono, anche se fortunatamente sono sotto controllo.
Inutile sottolineare come sia scattata immeditamente la segnalazione alla Asl Napoli 1. Insieme ai carabinieri del Nas, hanno effettuato un controllo nel locale. Durante le verifiche sono stati trovati alimenti con “forte sospetto di non conformità”. Insomma, effettivamente qualcosa era andato storto. Ulteriori analisi sono in corso, ma nel frattempo il ristorante è stato sospeso dall’attività a scopo precauzionale.
Come anticipato, il protagonista di questa vicenda è l’Anisakis, un parassita che vive nel pesce. Se il prodotto non viene “abbattuto” – congelato a temperature tra -20°C e -40°C – può causare infezioni gastrointestinali.
Maria Triassi, igienista e docente universitaria, ha spiegato a Leggo come l’ingestione di pesce contaminato possa provocare rilascio di sostanze chimiche responsabili di allergie e sintomi acuti. Tra questi ci sono nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, sangue o muco nelle feci e febbre lieve.
In alcune situazioni ancora più serie, le larve del parassita possono addirittura invadere la mucosa dello stomaco o dell’intestino. Quando ci riescano, possono innescare l’Anisakis gastrointestinale. Questo tipo di infezione si manifesta entro poche ore dall’ingestione e, nei casi peggiori, può essere confusa con patologie croniche intestinali.
Per evitare altre situazioni simili, l’Asl di Napoli, in collaborazione con il ristorante, ha lanciato un’allerta per tutti i clienti che hanno consumato pasti al Golden Fish tra il 13 e il 16 gennaio 2025. Chiunque avverta sintomi simili a quelli descritti è invitato a rivolgersi al proprio medico, alla guardia medica o al pronto soccorso. Dietro una cena apparentemente innocua può nascondersi un pericolo invisibile ma molto concreto.
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