Un bambino di 8 anni ha inalato un pezzo di matita ed adesso si trova in terapia intensiva: momenti di panico quelli che si sono verificati nelle ultime ore
Poteva terminare in tragedia, ma fortunatamente non è accaduto nulla del genere. La cosa certa è che si è trattata di una vera e propria disavventura che ha visto come vittima un bambino di 8 anni di Milano. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali, quest’ultimo, si è inalato un pezzo di matita. In un primo momento il piccolo ha reagito tossendo fortemente. Solo che, con il passare delle settimane, la situazione iniziava a peggiorare sempre di più.
Tanto è vero che le infezioni respiratorie diventano sempre più gravi. In un primo momento gli è stato dato l’ossigeno. Una volta aver capito che non stava facendo effetto è stato deciso per il ricovero: prima in pediatria e poi in terapia intensiva pediatrica al Policlinico del capoluogo lombardo. Proprio lì sono stati scoperti a cosa erano dovuti i suoi problemi. Il bambino aveva inalato, in maniera accidentale, un pezzo di matita. Lo stesso che gli aveva ostruito il bronco principale destro dei polmoni.
Il bambino è stato successivamente sottoposto ad un delicatissimo intervento per cercare di rimuovere il corpo estraneo. Subito dopo è stato dichiarato fuori pericolo. A quanto pare, però, non si tratta affatto del primo episodio che si verifica nel nostro Paese. Soprattutto all’interno del Policlinico di Milano dove queste situazioni sono sempre più frequenti. Protagonisti bambini di pochi mesi ed anni. Gli oggetti in questione sono perlopiù: monete, calamite, piccole parti di giocattoli, cibo masticato male, tappi di penne o batterie a bottone.
Ad intervenire ci hanno pensato tre squadre: la Chirurgia Toracica guidata da Mario Nosotti, la Chirurgia Pediatrica guidata da Ernesto Leva e la Terapia Intensiva Pediatrica. I genitori non hanno mai lasciato da solo il bambino (visto che la terapia pediatrica è aperta). Il piccolo ha trascorso il periodo del trattamento postoperatorio di supporto ventilatorio non invasivo e del programma fisioterapico mirato. Una preoccupazione non da poco per la famiglia e per il piccolo che ha rischiato davvero grosso.
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