In un capannone nell’hinterland milanese sono state trovate cose imbarazzanti per essere dei semplici tifosi, la situazione si complica
Una situazione raccapricciante. Di quelle che lasciato attoniti e sorpresi di come non siano mai state trovate prima cose di questo genere. La polizia e la Procura di Milano stanno indagando sui tifosi di Inter e Milan e quello che è stato trovato è imbarazzante anche per le intercettazioni che sono state rilevate mesi fa.
Ma a quanto si viene a sapere e ogni ora che passa la situazione non fa che complicarsi anche per le situazioni nuove che vengono fuori, è stato trovato un deposito di armi vero e proprio, che si pensa possa rappresentare l’arsenale della Curva nord interista.
A trovarlo agenti della Polizia a Cambiago, nel Milanese. E tutto questo è stato scoperto in poche settimane e la brutta sensazione è che ci sia dell’altro. Gli investigatori della polizia, coordinati dalla Procura milanese che sta mettendo a setaccio ogni abitazione e ogni situazione che sia collegata, sono arrivati al deposito di armi, andando dietro a una traccia di una proprietà immobiliare di Beretta che stava usando un’altra persona.
Tutto è riconducibile a un capannone, dove si trovava questa roba incredibile, delle vere e proprie armai d’assalto. E tutto mentre si indagava su un ultras che sarebbe legato e collegato ad Andrea Beretta, l’ultrà nerazzurro in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, altro capo della Curva.
Sequestrate armi d’assalto e pericolose
All’interno di questo capannone sono state trovate armi pazzesche e tante altre, tutte sequestrate e si tratta di kalashnikov, pistole, bombe a mano e molti, molti proiettili. Sembra quasi si stessero preparando a una guerra, ma la verità è un’altra, ovvero che si teme ci sia un giro molto più grosso che arriva alla criminalità organizzata che col tifo non c’entra nulla.
Uno stato di “sudditanza” dei club calcistici nei confronti dei vertici delle tifoserie organizzate, che, vedendo e sentendo le intercettazioni, agivano indisturbate nel controllo di tutte le attività commerciali orbitanti attorno allo Stadio di San Siro.
Bagarinaggio, gestione abusiva dei parcheggi dello Stadio Meazza, controllo sulla vendita di bibite, cibo e gadget tra gli spalti e fuori dall’arena, ed estorsioni, intimidazioni e violenze per mantenere il predominio su un giro d’affari milionario.
E quanto sta emergendo dalle indagini che stanno portando avanti la polizia e la Procura di Milano. La sensazione è che ci possa essere molto altro. E che sia solo l’inizio di qualcosa di molto più serio.