I carabinieri hanno denunciato ieri un turista inglese per aver inciso una delle pareti di una domus degli Scavi di Pompei.
Uno dei siti archeologici più famosi al mondo, in questi giorni invaso da avventori provenienti da tutto il mondo, è stato nuovamente bersagliato dai vandali. Ad intervenire prontamente sono stati i carabinieri del posto fisso “Scavi” su segnalazione di un addetto alla vigilanza. L’episodio è avvenuto presso la “Casa delle Vestali”. Un turista inglese di 37 anni è stato bloccato. Con un oggetto contundente aveva inciso su una delle pareti della domus 5 diverse incisioni tra cui la data di oggi.
L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata per danneggiamento al patrimonio artistico. La Prefettura di Napoli è stata avvertita per comminare la sanzione amministrativa. Il danneggiamento è consistito in scritture effettuate sulla parte affrescata sinistra posta all’ingresso della domus. Nella parte superiore si leggono chiaramente la lettere incise “Jw”, “LMW” ed “MW”. Nella parte bassa della parete è incisa la data “07/08/24” e sotto la scritta “MYLAW”.
Il 37enne si è scusato ed ha riferito ai militari di aver scritto le iniziali sue e delle due figlie: un modo per lasciare “un segno” della sua visita a Pompei Scavi. Non è la prima volta che accadono episodi del genere a Pompei. Nel giugno scorso un turista kazako stava incidendo alcune lettere in una casa del Parco archeologico di Pompei quando è stato bloccato da personale degli Scavi e carabinieri. L’uomo stava incidendo le lettere “Ali” su un intonaco chiaro nella casa dei Ceii.
All’inizio di giugno, infatti, presso il Parco di Ercolano, non lontano da Pompei, un 27enne olandese ha sfregiato le pareti stuccate di una domus romana. Firmandosi con un pennarello nero indelebile. Il personale di vigilanza del sito archeologico, prontamente allertato, ha richiesto anche in quel caso l’intervento dei carabinieri, che lo hanno identificato e denunciato per danneggiamento e imbrattamento di opere artistiche.
A gennaio 2018 un custode ha notato il danneggiamento di una porzione di circa 10 centimetri di un quadretto raffigurante Bacco e Arianna, all’interno di una domus chiusa al pubblico. Nel luglio 2015 è stato colto in flagrante un 14enne belga, di nome Ilas, mentre incideva il proprio nome. Ilas ha utilizzato una pietra appuntita su una parete affrescata delle Terme Stabiane.
Ad ottobre 2014 un 47enne dell’Isola Fiji è stato denunciato per aver inciso le proprie iniziali sulle pareti di una domus. Un mese prima un 17enne australiano ha preso a calci un muro non affrescato della domus Ara Massima. Ma non è solo il genere umano, non molto tempo fa con l’incuria e oggi con i vandalismi, a minacciare il patrimonio archeologico del sito campano.
A difendere gli Scavi dai piccioni e dal guano, corrosivo e ricco di acidi, ci sono da alcuni giorni anche due rapaci addestrati. Si tratta di Aria, il falco, e Gianna, la poiana. Nell’ambito di un progetto innovativo di falconeria, i rapaci proteggono il sito archeologico simulano delle cacce, allontanando i piccioni e scoraggiandoli dal nidificare e sostare nelle aree archeologiche.
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