Influenza, la variante australiana colpisce anche il territorio italiano: caratteristiche e sintomi del nuovo virus.
Ottobre è anche il mese dei ceppi virali. Abbiamo imparato a conoscere meglio questo periodo dell’anno soprattutto durante il Covid: i primi freddi aumentavano il rischio contagio oltre a modificare la sintomatologia della variante. Dopo il Coronavirus, che ormai è diventato endemico e sembra essere al pari di una normale influenza – tutto dipende dalla propria situazione salutare –, occorre fare i conti con una nuova forma virale.
Sempre in ambito influenzale, ma nel 2025 il ceppo più gettonato in termini di influenza e febbre sarà di matrice australiana. La nota influenza, infatti, presenta una variabile ulteriore proprio da quei territori. Gli ultimi studi confermano come sia approdata a Milano e abbia già fatto incetta di contagi: i sintomi sembrerebbero essere facili da riconoscere, ma l’incidenza parrebbe essere piuttosto violenta.
Influenza, arriva la variante australiana
La temperatura si alza e non perdona in termini di gradazione: giunge sopra i 38 causando dolori articolari e non solo. Questo significa fare i conti anche con tosse e mal di gola piuttosto forti. La raccomandazione a una vita sana e una condizione di monitoraggio in tal senso arriva anche dal Professor Pregliasco. Il quale non solo conferma i sintomi e le modalità di contagio – che sono quelle di una normale influenza – ma raccomanda anche una vaccinazione ulteriore. Anche per prevenire eventuali ricadute.
Specialmente ai soggetti anziani e alle persone fragili. Uomini e donne con disabilità. Spesso una condizione di salute precaria, secondo il virologo dell’Università Statale e direttore sanitario dell’Irccs ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio di Milano, può favorire sintomi più importanti rispetto a quelli indicati.
Sintomi e conseguenze
La situazione resta la stessa, ma la gravità di una febbre importante su un soggetto più anziano o fragile potrebbe fare la differenza in negativo. Non si muore, come ha ribadito per il Covid, ormai entrato nel novero delle malattie “sotto controllo”, ma la qualità di vita potrebbe risentirne per qualche settimana.
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L’altra domanda che si fanno molti su forum e portali dedicati è: quanto dura quest’influenza? Dai 5 ai 7 giorni. L’uso di antinfiammatori, sempre stando al noto virologo, è consigliato soltanto se la temperatura resta sui 38. Altrimenti si può procedere normalmente facendo evolvere il ceppo influenzale con il contributo di qualche vitamina naturale o attraverso i classici metodi di cura. L’importante è evitare sbalzi di temperatura che, con l’arrivo dei primi freddi, possono capitare. I possibili influenzati di quest’anno in Italia potrebbero essere circa 14,6 milioni.