Noemi Di Segni, leader Ucei, intervistata da ‘Libero’ attacca duramente Di Battista e De Magistris e sottolinea: “In Italia siamo obiettivi di odio”.
In Italia cresce il timore di antisemitismo e la conferma arriva dalle parole di Noemi Di Segni rilasciate in un’intervista a Libero. “La vita ebraica nel vostro Paese va avanti ormai da secoli – sottolinea la leader Ucei – abbiamo contribuito a costruire l’Italia con il nostro sangue e, nonostante questo, siamo tutti obiettivi di odio“.
“Il problema è la coerenza – spiega ancora la Di Segni – l’antisemitismo non è un menù dove prendo una cosa e mi dimentico delle altre come vanno i Cinquestelle. C’è una parte della sinistra che da sempre mette sullo stesso piano sia Israele che la Palestina, ma purtroppo non può essere così. Non è possibile avere una posizione equidistante perché qui c’è in gioco anche il futuro dell’Europa“.
La Di Segni va ad attaccare in modo molto duro anche Di Battista e De Magistris: “Da parte loro io ho avuto atteggiamento sconsiderati. Hanno legittimato i terroristi. E’ come se alla fine si giustificano i Daesh, i nazisti e le foibe“.
La leader Ucei in questa intervista non nega il fatto che nella guerra da Israele “siano stati bombardati dei siti civili. Questo è un dolore lacerante. Ma si tratta di un epilogo di un popolo che sotto moschee e ospedali nasconde le sedi operative di Hamas. La differenza sta nella morale: noi abbiamo avvertito di allontanarsi, ad Israele non è stato chiesto se volessero continuare a vivere o morire. La guerra purtroppo è guerra e non si può dire a Israele di fare troppo i cattivi“.
La Di Segni si sofferma anche sulla definizione ‘due Stati due popoli’: “Quando si parla di questa cosa bisogna anche interrogarsi su qual è lo Stato che si vuole per quel popolo. Io ricordo che l’istituzione palestinese non riconosce Israele mentre noi li abbiamo riconosciuti“.
“Israele ha avuto anche la follia di trattare con Hamas – ha aggiunto la leader Ucei – dentro Gaza è entrato di tutto. Ma non è assolutamente possibile commuoversi per la Shoah e non capire questo snodo“.
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