Arriverà tra poche ore all’aeroporto di Roma Fiumicino Nazia Shaheen, la madre della giovane di origine pakistana Saman Abbas.
La donna deve scontare una condanna all’ergastolo, così come il marito Shabbar Abbas. Mentre lo zio della giovane, Danish Hasnain, è stato condannato a 14 anni. Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, della morte di Saman Abbas, 18enne di Novellara, assassinata nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. Le condanne in primo grado sono state inflitte il 19 dicembre 2023 dalla Corte d’Assiste del Tribunale di Reggio Emilia.
La donna verrà presa in consegna dalla polizia penitenziaria e portata presso la casa circondariale di Roma. Verrà poi trasferita presso un carcere emiliano a disposizione dell’autorità giudiziaria. Tutti e tre i condannati sono stati arrestati all’estero, dov’erano scappati dopo l’atroce delitto. I genitori sono stati catturati in Pakistan. Shabbar il 15 novembre 2022 (poi estradato il 31 agosto 2023, dopo il via libera del ministro dell’Interno pachistano), Shaheen il 31 maggio scorso.
Entrambi erano latitanti dal 1 maggio 2021 e si trovavano nella regione del Punjab pachistano, ai confini con il Kashmir. Hasnain, invece, è stato rintracciato a Parigi il 22 settembre 2021. Il corpo di Saman è stato invece ritrovato il 18 novembre 2022 e identificato solo il 4 gennaio 2023. Tra non molto partirà il processo di Appello alla presenza, stavolta, di tutti gli imputati.
La Procura della Repubblica di Reggio Emilia, diretta da Calogero Gaetano Paci, ha ottenuto l’estradizione in seguito una intensa attività di cooperazione giudiziaria internazionale, svolta con l’essenziale supporto del Ministero della Giustizia italiano e dell’Ambasciata italiana ad Islamabad. Nazia Shaheen è stata già presa in consegna in Pakistan nelle scorse ore dal servizio per la cooperazione internazionale di polizia della direzione centrale della polizia criminale.
Al termine di un procedimento giudiziario l’Alta Corte Pakistana ha ritenuto applicabile la procedura di estradizione. La madre di Saman non si è opposta alla richiesta. In forza del giudizio dell’Alta Corte, il governo Pakistano a metà agosto ha dato l’assenso per l’estradizione della donna. Come già accennato, il processo si è concluso con le condanne all’ergastolo dei due genitori (Shabbar si è sempre proclamato innocente) e a 14 anni dello zio di Saman, Danish Hasnain (l’uomo che ha fatto ritrovare il cadavere) mentre gli altri due imputati, i cugini della ragazza, sono stati assolti e liberati.
Secondo la Corte, proprio la madre, Nazia Shaheen, sarebbe l’esecutrice materiale del delitto. La richiesta di estradizione per entrambi, madre e padre di Saman, era stata firmata dall’allora ministra della Giustizia Marta Cartabia il 23 settembre 2021.
“Con l’estradizione della madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen si compie un fondamentale passo in avanti per il percorso di giustizia per la giovane barbaramente uccisa il primo maggio del 2021. – ha detto il Ministro della Giustizia Carlo Nordio – A nome del governo italiano voglio ringraziare le autorità pakistane per aver compreso l’importanza per il nostro Paese di assicurare una piena risposta di giustizia per un delitto che ha sconvolto le nostre coscienze“.
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