Il dibattito sul monumento continua a restare aperto. Il tavolo tra il Comune e i proprietari dei negozi della zona è stato aperto
Mentre i lavori alla Fontana di Trevi proseguono, non si fermano le polemiche sul nuovo aspetto che il monumento prenderà. L’idea del Comune resta quella di contingentare gli ingressi e mettere un ticket di due euro. Una soluzione che non convince assolutamente i commercianti, che nei giorni scorsi hanno incontrato l’assessore Onorato per fare il punto della situazione ed esporre la loro posizione su un tema molto delicato. Manca ancora un mese al ritorno alla normalità e per questo motivo il tempo per trovare un accordo c’è, ma non è assolutamente in discesa.
Ai nostri microfoni è intervenuta in esclusiva Daniela Cavicchia, vicepresidente del Comitato commercianti del Rione Trevi per spiegare meglio la loro posizione e le richieste avanzate al Comune nell’incontro avvenuto nei giorni scorsi.
Cavicchia (comitato commercianti Rione Trevi): “Ecco le nostre richieste”
“Tutto ciò che porta a chiusura non va bene – spiega Daniela Cavicchia ai nostri microfoni – anche la scelta di un ingresso e una uscita non è assolutamente una cosa positiva. Ci siamo seduti ad un tavolo con l’assessore Onorato e abbiamo aperto una trattativa per capire il progetto. Ci hanno detto che in questo momento stanno facendo solo un test. Ma siamo in un periodo di bassa stagione e c’è poco afflusso di turisti. Da maggio ad agosto si creerà una fila mostruosa sotto il sole e bisognerà vedere anche come la gente risponderà“.
“Noi puntiamo a non creare barriere alla Fontana – aggiunge il vicepresidente del Comitato commercianti del Rione Trevi – il monumento nasce in una piazza ampia dove chi arriva lo trova subito davanti e l’impatto deve essere importante. Capiamo e condividiamo il fatto che bisogna preservarlo, ma il modo è assolutamente sbagliato. Ci dovremmo incontrare nuovamente a breve per capire meglio come muoverci. Hanno assicurato che non avremo una passerella o un plexiglass a chiusura“.
Altra questione da risolvere riguarda i soldi: “Ne girano parecchi intorno alla Fontana – sottolinea Daniela Cavicchia – e quelli dentro la vasca vanno alla Caritas. Ora l’eventuale ticket di due euro andrà al Comune e abbiamo chiesto che la metà degli introiti possa essere utilizzare per garantire la sicurezza del quartiere. Abbiamo furti quasi tutti i giorni, sporcizia e strade non messe bene. Ci sono davvero tante cose da fare“.
