I controlli sui conti dei club stanmno producendo effetti devastanti e una big rischia seriamente la retrocessione: arriva la conferma
I conti del calcio non tornano mai. Lo sanno bene all’interno della FIFA e della UEFA, perché il Fair Play finanziario per ora ha funzionato poco e male. Intanto però sta per arrivare una sentenza che tutti aspettano, perché la penalizzazione non basterà.
Lo hanno capito anche i club di Serie A che stanno accelerando in vista di una riforma ritenuta quanto mai necessaria. Ne parleranno ancora nella prossima assemblea della Lega che promette scintille anche perché le società sono divise.
Secondo le ultime indiscrezioni quattro big, cioè Inter, Milan, Juventus e Roma, spingono une rivoluzione epocale. Promuovono la riforma del campionato di Serie A portandola da 20 a 18 squadre.
Per questo avrebbero già incontrato il presidente federale Gabriele Gravina proponendo la loro idea. Molti altri club hanno invece piani diversi, a cominciare da Lazio e Toro, con una strana alleanza tra Lotito e Cairo. Biancocelesti e granata puntano a una diversa assegnazione dei contributi alle società.
Sul piatto c’è una proposta in 12 punti che La Repubblica ha anticipato. Uno dei più importanti è l’introduzione di un salary cap, come negli sport americani ma anche nella Liga. Un modo per mettere un tetto agli stipendi dei calciatori e quindi i club prima di spendere dovranno anche sistemare i loro conti.
Ma anche il taglio del 30% per gli stipendi dei giocatori nelle squadre retrocesse e criteri più rigidi per le iscrizioni ai vari campionati. Inoltre una percentuale sulla raccolta delle scommesse, da distribuire tra i vari campionati, e il ripristino del Decreto Crescita.
La penalizzazione non basta: arriva la notizia peggiore per i tifosi, il rischio è gravissimo
Il modello di riferimento per il calcio italiano è sempre quello della Premier League, un campionato che negli ultimi 20 anni ha subito una trasformazione clamorosa, soprattutto economica, dovuta a molti fattori.
L’arrivo di molti capitali stranieri, non solo quelli degli emiri, diverse vittorie nelle coppe che contano, maggiore interesse dall’estero. Tutto questo ha portato a vendere i diritti tv a cifre che in Italia non incassa nessuno, nemmeno le big. Ma ci sono anche controlli più stretti sui conti dei club e presto è attesa la mazzata.
Al momento nel mirino ci sono Everton e Nottingham Forest che rischiano una penalizzazione in classifica che per la squadra di Liverpool sarebbe anche la seconda. Tutti però attendono con ansia il processo sportivo al Manchester City.
Sotto osservazione ci sono i conti della società dal 2009 al 2023 e un’accusa pesantissima fatta di 115 violazioni finanziarie diverse. Un caso che sarà esaminato da una commissione indipendente che dal prossimo autunno porterà alla causa vera e propria. Ma cosa può succedere realisticamente?
Alla domanda, posta da Football Insider, ha risposto Keith Wyness che è stato CEO dell’Everton fino al 2009 e successivamente anche dell’Aston Villa. “Si parla di retrocessione e penso che se queste violazioni si rivelassero così gravi come è stato affermato, allora dovrà essere un tema. Lo abbiamo visto con i Rangers in Scozia per le loro questioni fiscali. Non sarebbe la prima volta che accade”. E ora i tifosi tremano.