Le forze contro il governo e il dittatore sono entrate a Damasco dopo giorni di feroce battaglia, un’azione lampo e precisa
La Siria è libera dalla dittatura di Assad. I ribelli, che altro non sono quel che rimane dell’Isis più altro, hanno preso la capitale Damasco e, a poco a poco, stanno prendendo possesso di tutte le funzionalità governative.
Di scuro, all’alba di domenica 8 dicembre il governo siriano è caduto, mettendo fine in modo incredibilmente rapido a ben cinquant’anni di governo della famiglia Assad. L’offensiva vera e propria è cominciata il 27 novembre, con un gruppo di ribelli che sono guidati Hayat Tahrir al-Sham che in meno di dodici giorni hanno camminato, combattuto e conquistato pezzi di terra siriana fino ad arrivare a Damasco.
Un’azione veloce, rapida e ben organizzata. Allo stesso tempo, la televisione di Stato della Siria, trasmette un video dove si può vedere una dichirazione di un gruppo di uomini che spiega come il presidente Bashar al Assad sia stato stato rovesciato e che tutti i detenuti nelle carceri sono stati liberati.
Si parla di “Stato libero siriano”, almeno dice questo l’uomo che ha letto quella dichiarazione davanti alle telecamere, invitando tutti i combattenti dell’opposizione e i cittadini a difendere le istituzioni.
La dichiarazione è emersa ore dopo che il capo di un osservatorio di guerra dell’opposizione siriana ha affermato che Assad ha lasciato il Paese per una località non rivelata, fuggendo davanti agli insorti che hanno dichiarato di essere entrati a Damasco.
Il primo ministro siriano Mohammed Ghazi Jalali ha dichiarato che il governo è pronto a “tendere la mano” all’opposizione e a cedere le sue funzioni a un governo di transizione.
Il Premier si mette a disposizione dei ribelli
Sono a casa mia e non sono uscito, e questo è dovuto alla mia appartenenza a questo Paese”, ha detto Jalili in una dichiarazione video. Il primo ministro ha detto che si sarebbe recato nel suo ufficio per continuare a lavorare domattina e ha invitato i cittadini siriani a non deturpare le proprietà pubbliche, ma non ha parlato di notizie sulla fuga di Assad.
Domenica mattina Jalili sarebbe poi stato accompagnato dai ribelli fuori dal suo ufficio e portato all’hotel Four Season. Rami Abdurrahman dell’Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato all’Associated Press che Assad ha preso un volo domenica da Damasco.
La televisione di Stato iraniana, principale sostenitore di Assad negli anni di guerra in Siria, ha riferito che il presidente ha lasciato la capitale.
Il governo siriano, però, non ha rilasciato alcuna dichiarazione immediata. Secondo alcuni fonti media, non avrebbe ancora lasciato il Paese ma sarebbe in una base russa per dirigersi a Mosca.
Assad in fuga ma c’è chi dice sia in Siria
Domenica mattina a Damasco, la folla si è riunita per pregare nelle moschee della città e per festeggiare nelle piazze, cantando “Dio è grande”. La gente ha anche scandito slogan anti-Assad e suonato i clacson delle auto.
In alcune zone si sono uditi colpi di arma da fuoco celebrativi. Soldati e agenti di polizia hanno lasciato i loro posti e sono fuggiti, mentre alcuni saccheggiatori avrebbero fatto irruzione nella sede del Ministero della Difesa.