La più bassa tra le due più note torri di Bologna è a rischio crollo. E’ quanto rivelano i membri del comitato tecnico che in queste ultime settimane hanno studiato la situazione dopo le oscillazioni degli ultimi tempi
La relazione tecnica sulla storica Torre di Bologna, soggetta a torsione, è arrivata sul tavolo del sindaco Matteo Lepore e mette i brividi. La torre rischia seriamente di implodere su stessa e venire giù con il suo carico di storia ultracentenaria. Secondo il comitato tecnico scientifico la situazione sarebbe “da codice rosso” e nei prossimi giorni verrà studiata approfonditamente la migliore soluzione possibile per salvare uno dei simboli della città.
Bologna, in epoca medievale, possedeva un panorama urbano costellato di circa novanta-cento torri, le quali erano funzionali non solo dal punto di vista strategico e militare, bensì anche per ribadire, in senso architettonico, il prestigio delle rispettive famiglie proprietarie. Tra le torri più caratterizzanti di questo tessuto urbanistico c’era indubbiamente quella detta “della Garisenda”, edificata in muratura intorno al 1109 dai Garisendi, prospera famiglia di fede guelfa.
Il verdetto del comitato tecnico-scientifico chiamato a esprimersi sulla situazione era atteso con ansia da giorni dall’intera città, ora è arrivato ed è più che allarmante. La torre della Garisenda, una delle due torri-simbolo della città di Bologna, è seriamente a forte rischio di implosione. Una situazione arrivata quasi a un punto di non ritorno, ad altissimo rischio, per via del basamento gravemente malmesso. “La situazione è da codice rosso. Bisogna portare l’attenzione in condizioni di massima allerta, ritenendo che non sussistono più le condizioni di sicurezza“, si legge nella relazione finale, siglata e firmata all’unanimità dagli esperti del comitato tecnico chiamati a relazionare la situazione della torre più famosa della città emiliana. C’è addirittura la concreta possibilità che possa franare sulla vicina chiesa di San Bartolomeo, o sulla torre degli Asinelli, provocando ingenti danni e morti.
La Garisenda è la più bassa tra le due torri simbolo del capoluogo emiliano e misura 48metri, decisamente meno rispetto a quella degli Asinelli (98 mt), ma è più pendente a causa del cedimento del terreno di fondazione. Costruita intorno al 1109, in origine era alta 60 metri, ma proprio per la sua pendenza nel 1353 fu abbassata di 12 metri. Si erge sul suo basamento di malta e selenite, ed è riconosciuta dagli studiosi come la costruzione pendente in muratura più alta al mondo, ma proprio queste sue particolari caratteristiche potrebbero farla crollare. Già nel 2018 la torre aveva destato preoccupazioni con delle anomalie riscontrate nel corso di un monitoraggio effettuato dal Comune e dall’università di Bologna. Al momento la zona circostante le due torri della città è transennata e interdetta al traffico e al passaggio dei pedoni, ma c’è tanto da fare. E deve essere fatto in fretta. La situazione, come stabilito in una riunione del comitato tecnico-scientifico dello scorso 4 ottobre, è a codice rosso.
L'Assemblea Costituente voluta da Conte sta andando avanti ma ci sono alcuni attivisti che contestano…
Anche se non tutti lo sanno, c'è la possibilità di svolgere la mansione di amministratore…
Da amici, quasi nemici a rivali ora di nuovo legati con Andy che diventa allenatore…
Pino Daniele torna sulla scena musicale a 9 anni dalla sua morte. Un nuovo brano…
Forse nemmeno il patron di Tesla si immaginava di poter avere un successo così strepitoso…
Geolier fa il pieno di consensi: resta fra gli autori più ascoltati a livello contemporaneo.…