“Lady Caracciolo”: Furbetti rossi in Puglia. Il governatore Emiliano prende tempo, ma la Procura si muove.
Una laurea falsa, un concorso cucito su misura e un’assunzione che ora rischia di trasformarsi in un boomerang giudiziario. Al centro del caso che agita la politica pugliese c’è “Lady Caracciolo”, moglie di un noto esponente del Partito Democratico locale, sospettata di aver partecipato — e vinto — un concorso pubblico utilizzando un titolo accademico contraffatto.

La Procura della Repubblica di Bari, che avrebbe già acquisito documentazione e prime testimonianze, si prepara ad aprire formalmente un’inchiesta subito dopo Pasquetta. Gli inquirenti starebbero lavorando a stretto contatto con la Guardia di Finanza per verificare l’autenticità del certificato di laurea presentato dalla donna, che secondo le prime verifiche risulterebbe inesistente nelle banche dati ministeriali.
Concorso ad personam e titoli contraffatti: il caso Lady Caracciolo scuote il Pd
Il sospetto, sempre più concreto, è che il concorso sia stato bandito “ad personam”, con criteri tagliati su misura per favorire la candidata. Un caso che, se confermato, getterebbe ombre pesanti sul sistema di selezione del personale all’interno delle amministrazioni pugliesi — e in particolare su una rete di rapporti che coinvolgerebbe anche ambienti vicini al centrosinistra regionale.

La vicenda non poteva che avere riflessi politici. “Lady Caracciolo” è un nome noto negli ambienti istituzionali locali, anche per la sua vicinanza a esponenti di spicco del Pd pugliese. La bufera, inevitabilmente, tocca anche il presidente della Regione, Michele Emiliano, che per ora preferisce il basso profilo. “Valuteremo con attenzione e rispetto per il lavoro della magistratura”, ha fatto sapere il suo entourage, rimandando ogni commento ufficiale.
Ma il clima nei palazzi della Regione è teso. Il caso potrebbe allargarsi ad altri concorsi, e i rumors parlano già di un’indagine più ampia su pratiche opache nella pubblica amministrazione. Intanto, nel Pd si apre un’altra frattura, con l’area riformista che chiede trasparenza e rigore.
Il timore, per i vertici dem, è che il caso “Lady Caracciolo” possa trasformarsi in un nuovo scandalo clientelare, proprio mentre il partito tenta di rilanciarsi a livello nazionale con una linea più netta sulla legalità.