Lascia una importante eredità alla badante invece che ai nipoti, furia da parte degli stessi che decidono di fare causa
Una vicenda che non ha fatto solamente il giro della comunità, ma di tutto il Paese. Ci troviamo a Rovereto dove, negli ultimi giorni, si è spenta la discendente di una delle famiglie più importanti e conosciute della città come Maria Malfatti. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che la donna abbia lasciato in eredità una cifra incredibile: ben 5 milioni di euro. Ai nipoti, familiari ed altro penserete voi. Ed invece no visto che il suo pensiero era rivolto solamente ad una persona: la sua badante.
Proprio quest’ultima, infatti, è stata la “fortunata” che incasserà i 5 milioni di euro. Un colpo non indifferente quello che hanno subito i nipoti. Gli stessi che non hanno assolutamente accettato il tutto. Tanto è vero che hanno deciso di presentare causa e di farlo dinanzi alla procura di Rovereto per “circonvenzione di incapace“. Le ultime volontà della donna non sono state affatto gradite ai nipoti che non intendono assolutamente mollare la presa.
Il sospetto dei nipoti è il seguente: a quanto pare la badante, approfittando della poca lucidità da parte della zia, avrebbe sfruttato la situazione per farsi nominare appunto come erede. Una vicenda che è stata raccontata direttamene dal “Corriere della Sera“. Per il quotidiano “L’Adige“, invece, il patrimonio della donna prevede moltissimi conti correnti, appartamenti lussuosi ed anche un palazzo storico situato in via della Terra.
Beni che sono finite nelle “tasche” della donna di nazionalità albanese. Una vicenda che, come riportato in precedenza, ha scatenato molta curiosità ma anche qualche polemica in città. In merito a ciò il lavoro da parte della procura va avanti. In particolar modo da parte della De Tedesco. Ultimi aggiornamenti rivelano che il patrimonio dell’anziana donna è stato “congelato“.
Chi è esattamente Maria Malfatti? Parente di Valeriano Mafatti, nato nel novembre del 1850 da Cesare e Irene Chiusole. Laureatosi in ingegneria al Politecnico di Stoccarda. Dopo essere stato assessore è stato podestà di Rovereto (1886-1915) ha assunto anche il ruolo di deputato alla Dieta tirolese (1883-1909). Appartenente al partito liberale-nazionale del Trentino, nel 1885 venne eletto al Parlamento di Vienna (dove ha assunto il ruolo anche di vicepresidente).
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