Le promesse elettorali rimangono sulla carta: le faide politiche mettono a rischio il futuro del Lazio. La maggioranza discute.
La Regione Lazio sembra bloccata da una serie di veti incrociati e ambizioni personali. Il presidente Francesco Rocca, di fronte a questa situazione di stallo, ha lanciato un appello al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendo un intervento per sbloccare la situazione. Al centro delle contese ci sono soprattutto le nomine per i vertici del Consiglio regionale.
Il presidente del club laziale e senatore italiano, Claudio Lotito, ambisce a piazzare un suo uomo alla presidenza dell’aula, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani vorrebbe vedere la sua pupilla alla vicepresidenza della Regione. A complicare ulteriormente il quadro, si aggiungono le interne di partito all’interno della Lega, con le donne del partito che si contendono un posto in giunta.
Faide aperte nella giunta Rocca: posti di potere e veti incrociati
La situazione è ulteriormente aggravata dalla protesta della Coldiretti, che ha annunciato una manifestazione contro un assessore legato a Francesco Lollobrigida. Questo nuovo fronte di scontro rischia di far saltare il banco e di destabilizzare ulteriormente una giunta già fragile.
Le faide interne alla maggioranza di centrodestra in Regione Lazio rischiano di compromettere l’operatività dell’esecutivo e di rallentare l’attuazione dei programmi elettorali. La battaglia per le nomine, che vede contrapporsi le diverse anime della coalizione, rischia di far perdere di vista le esigenze dei cittadini e di bloccare l’approvazione di provvedimenti importanti per lo sviluppo della regione.
La situazione di stallo prolungato potrebbe inoltre indebolire la credibilità dell’intera classe politica laziale e alimentare il disaffezione degli elettori. L’appello di Rocca a Meloni rappresenta un tentativo di riportare l’attenzione sulle priorità della regione e di trovare una soluzione condivisa che metta fine a queste continue schermaglie interne.
