I sacerdoti e le autorità ecclesiastiche non sanno più come fare per arrivare ad aumentare le offerte perché la gente con gira più con le monete
Una novità tecnologica che potrebbe dare una grande mano. E soprattutto far tornare il sorriso e dare anche qualche speranza in più. In effetti il bancomat o la carta si usa dappertutto, perché quindi non farlo anche in chiesa?
In effetti, col bancomat ora come ora si paga il caffé, le sigarette o qualsiasi altra cosa dalla più grande alla più piccola, si striscia la tessera della carta sul Pos, con il telefonino o con lo smartwatch. Non c’è più alcuna possibilità di scampo. Quindi perché non fare lo stesso con le offerte per la Chiesa?
Soldi che, nelle tasche soprattutto dei più giovani, è sempre meno presente proprio per lo sviluppo tecnologico e perché i tempi moderni sono un’altra cosa rispetto al passato, a maggior ragione se si parla di pagamenti digitali che ormai usano tutti e senza alcun problema. Ed è per questo che è venuta l’idea ad alcuni sacerdoti di Mestre che hanno deciso di provare con questa novità tecnologica.
Così alcuni sacerdoti stanno seriamente pensando di introdurre nelle chiese questa grande opportunità, con l’obiettivo di rendere anche tracciabili e trasparenti le offerte che provengono dai fedeli, ma anche di venire incontro a chi, appunto, non usa più portafogli e portamonete.
“I tempi cambiano, in chiesa dovremo raccogliere offerte anche con i nuovi strumenti digitali. Non so ancora esattamente come potremmo fare, capisco però che ormai i tempi sono maturi per adeguarci alle nuove abitudini“, spiega don Gianni Antoniazzi, sacerdote della chiesa di Carpenedo che, con gli altri si sta già guardando attorno su come e cosa fare.
Qualche idea in giro c’è, anche perché pare siano stati contattati PayPal o Satispay, perché pure il bancomat sembra superato. A Chioggia, nel 2019, don Vincenzo Tosello, aveva fatto una cosa del genere, anche se poi i “fedeli lo usavano poche volte”. Magari a Mestre e zone limitrofe le cose cambieranno.
Non si dà per vinto Don Antoniazzi che cerca di approfondire il suo discorso sull’argomento tecnologia: ““Il fatto è che oramai la gente non ha più contanti in tasca. O meglio: è abituata ad uscire di casa senza soldi in carta. Qualcuno mi ha riferito che non accendeva le candele perché non aveva monete con sé. Pensavo fosse un pretesto e invece è proprio così…”.
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