Il caro energia si allunga minacciosa sulle piscine della Capitale, mettendo a dura prova la loro sostenibilità economica. Ecco l’idea di Rampelli.
Il recente Decreto Bollette, fortemente voluto dal deputato romano di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli, introduce una boccata d’ossigeno per il settore, stanziando dieci milioni di euro destinati a mitigare l’impatto dei costi energetici. Tuttavia, le sfide rimangono significative e il futuro degli impianti sportivi romani appare ancora incerto.

La situazione è critica. Le bollette di luce e gas, schizzate alle stelle negli ultimi mesi, hanno messo in ginocchio numerose piscine comunali e private della città. I gestori si trovano a fronteggiare aumenti esponenziali che rendono sempre più difficile garantire l’apertura degli impianti e, di conseguenza, l’accesso allo sport per migliaia di cittadini, dalle attività natatorie per bambini ai corsi di fitness in acqua, fino agli allenamenti degli atleti agonisti. La paura è che, senza interventi concreti e strutturali, molte strutture siano costrette a chiudere, con gravi ripercussioni sul tessuto sociale e sportivo della Capitale.
Rampelli: “Chi Propone Investimenti Va Rispettato” E sul caro bollette..
“Il governo Meloni ha dimostrato ancora una volta la sua attenzione verso le problematiche del territorio e del mondo sportivo”, ha dichiarato l’Onorevole Fabio Rampelli in merito al Decreto Bollette. “Lo stanziamento di dieci milioni di euro rappresenta un primo passo importante per aiutare le piscine romane a superare questa fase critica. Chi propone investimenti e si impegna per mantenere in vita queste realtà va rispettato e sostenuto.” Tuttavia, Rampelli ha poi aggiunto un elemento cruciale per il futuro degli impianti sportivi capitolini: “Parallelamente a questo intervento d’urgenza, è fondamentale affrontare il nodo delle concessioni. Nella Capitale, molti impianti sportivi operano con proroghe che non garantiscono la necessaria stabilità e programmazione a lungo termine. È arrivato il momento di procedere con bandi pubblici trasparenti che permettano di selezionare i migliori progetti e garantire servizi di qualità ai cittadini.”

Il peso del caro energia si fa sentire in modo particolare sugli impianti sportivi, e le piscine ne sono un esempio emblematico. I costi per il riscaldamento dell’acqua, l’illuminazione degli spazi e il funzionamento degli impianti di filtrazione e ricircolo rappresentano una voce di spesa sempre più insostenibile. I gestori si trovano spesso costretti ad aumentare le tariffe. Il rischio però è di rendere i servizi inaccessibili a fasce sempre più ampie della popolazione, o a ridurre gli orari di apertura. Conseguenze negative per l’utenza e per i lavoratori del settore.
Come sottolineato da Rampelli, la questione delle concessioni degli impianti sportivi rappresenta un nodo cruciale da sciogliere. La mancanza di bandi regolari e la reiterazione di proroghe generano incertezza e ostacolano gli investimenti necessari. Sia per la riqualificazione che per l’efficientamento energetico delle strutture. Un quadro normativo chiaro e trasparente è indispensabile per attrarre investitori seri e garantire la gestione efficiente e sostenibile degli impianti nel lungo periodo.
A margine della questione delle piscine, l’Onorevole Rampelli, forte della sua formazione da urbanista, ha espresso nuovamente la sua opinione in merito al dibattito sul nuovo stadio della Roma: “Da urbanista, ritengo che l’area di Tor Vergata rappresenterebbe la localizzazione ideale per il nuovo impianto. Si tratta di un’area ben collegata, con ampi spazi disponibili e con un potenziale di sviluppo urbanistico e infrastrutturale significativo per l’intera città.”