Un uomo è stato accusato del reato di estorsione sessuale, dopo esser stato indagato per aver ottenuto foto e di aver poi ricattato le ragazze
I social network sono una delle invenzioni più importanti di sempre. Negli ultimi anni hanno permesso di mettere in contatto culture completamente differenti, che vivono distanti anni luce e che prima del loro ingresso nella società, era complicato o, in certe situazioni, impossibile mettere in contatto tra di loro.
Allo stesso tempo, però, come ogni cosa comporta anche degli aspetti negativi che vanno presi in considerazione. I social, infatti, nel tempo si sono rivelati teatro di episodi negativi, che rappresentano la parte più tenebrosa di un mezzo straordinariamente potente. La sua accessibilità, infatti, permette a chiunque di usufruirne per i propri scopi, non sempre consoni e, soprattutto, legali.
Non è raro, infatti, sentir parlare di pedopornografia online, di ricatti, di persone che si scambiano per altre, inventando nomi e foto finte, nella speranza di poter soddisfare le proprie ambizioni malate. Lo fanno attraverso delle semplici chat o scambiando foto hot con la diretta interessata o il diretto interessato, convinto che dall’altra parte dello schermo ci sia tutt’altra persona.
Questo nel tempo ha portato a una tendenza di persone, nascoste dietro ai propri account, che arrivano addirittura a minacciare le persone con le quale chattano, pur di ottenere quello che vogliono.
Un esempio recente è quello avvenuto nel comune olandese di Oosterhout, dove un uomo di 29 anni è stato individuato come principale sospettato di un’indagine di sextortion su larga scala. L’indiziato è Mohamed che sarebbe riuscito a sedurre circa settanta ragazze, facendosi inviare foto nude sui social.
In particolar modo, l’uomo inviava in cambio diamanti virtuali tramite l’app sudcoreana Zepet, pagando così per ottenere quel che sperava. Quando, però, il suo gioco è crollato ha deciso di ricorrere alla tecnica del ricatto. In possesso di loro foto molto esplicite, le ha minacciate che le avrebbe pubblicate online qualora non ne avessero più mandate altre.
L’indagine attualmente è ancora in corso. La Procura dei Paesi Bassi sta chiamando al vaglio nuovi testimoni con l’obiettivo di avere maggiori informazioni riguardo al sospettato, nella speranza di poter chiudere una volta per tutte questa triste vicenda. Oltre ai reati di sextortion, però, Mohamed sarebbe sospettato anche di altri reati.
Tra questi ci sarebbe anche quello di stupro, perché reo aver violentato una ragazza di 13 anni ad Alblasserdam nel luglio dell’anno scorso. Nelle prossime settimane si attendono ulteriori novità riguardo a questa vicenda che è uscita anche al di fuori dei confini nazionali.
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