“Il confronto ha portato all’individuazione di Andrea Orlando come figura in grado di raccogliere la più ampia fiducia affinché, nella veste di candidato alla presidenza della Regione Liguria, possa garantire la costruzione di un’alternativa”. Con una nota domenicale ufficiale, è arrivato l’ok ad Orlando. Da tutti nel centrosinistra, tranne che da Iv. Cercasi candidato unico invece nel centrodestra
La nota tanto attesa, a sciogliere nodi, dubbi e perplessità è arrivata di domenica, nel pomeriggio. E con quella il Partito Democratico ufficializzato l’investitura di Andrea Orlando, ex ministro dei Governi Letta, Renzi, Gentiloni e Draghi, come candidato alla presidenza della Regione Liguria per il centrosinistra.
“Il confronto tenutosi nel pomeriggio di domenica 1 settembre 2024 tra i rappresentanti delle delegazioni regionali di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione – si leggeva nel comunicato – ha preso atto del positivo dialogo nel merito delle proposte programmatiche emerse per dare un’alternativa alla Liguria. Il confronto ha portato all’individuazione di Andrea Orlando come figura in grado di raccogliere la più ampia fiducia affinché, nella veste di candidato alla presidenza della Regione Liguria, possa garantire la costruzione di un’alternativa. A seguito della riunione i rappresentati daranno avvio ai necessari e conseguenti adempimenti regionali e nazionali”.
Partita chiusa dunque, giocata anche a ritmi di colpi di scena. Come quello finale, perchè nel comunicato si capisce bene che manca, tra le forze politiche, l’appoggio di Italia Viva a sostegno dello stesso Orlando. Matteo Renzi aveva parlato di eventuale appoggio al fronte progressista, cosa che aveva invece creato problemi a livello comunale. Motivo per il quale soltanto poche ore prima della nota domenicale, il Pd di Schlein aveva suonato la campana al leader di Italia Viva, “Non si può stare con i piedi in due scarpe”. Ma a fronte dell’assenza del partito dell’ex presidente del Consiglio, Andrea Orlando aveva incassato il sì a partecipare alla coalizione del Movimento 5 Stelle. Erano arrivate pure le parole critiche di Azione e del suo capo politico Carlo Calenda, “Abbiamo chiesto certezze sugli investimenti in opere pubbliche. Stiamo discutendo, è probabile che non si arrivi a un accordo perché non vedo un progetto di governo che non sia quello di gridare al ‘centrodestra di ladri'”. Ma poichè in politica le parole se la porta via il vento, nella nota decisiva compare alla fine pure l’ok di Azione stessa.
E il centrodestra che fa? Cerca ancora un candidato ufficiale. Quali sono fin qui i nomi e i profili più accreditati? Il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi e della deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo, sullo sfondo anche l’ex sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco. Della deputata Cavo ha parlato il segretario della Lega in Liguria Edoardo Rixi, sul quale convergevano le speranze di molti che accettasse alla fine la corsa alla regione, ma Rixi da tempo aveva detto in maniera ufficiale che avrebbe rinunciato alla proposta. “Ilaria Cavo è stata un ottimo assessore regionale con cui ho lavorato bene – ha detto il legista – ed è, soprattutto, una persona rispettabile e un ottimo parlamentare. Resta il dubbio, sollevato da alcuni, sull’opportunità della sua possibile candidatura a presidente di Regione Liguria essendo una teste nel processo in cui è coinvolto l’ex presidente Toti. Nessuna preclusione sulla giunta uscente, purché non ci siano fughe in avanti a minare la compattezza della coalizione ma candidature condivise anche con sindaci e amministratori. Oggi nessuno è nella condizione di imporre qualcosa. La Lega sosterrà come sempre le scelte della coalizione, ma da forza del territorio non può rimanere sorda davanti alle sollecitazioni degli amministratori locali”.
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