Dopo l’uccisione del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, l’Iran sarebbe pronto ad attaccare Israele.
48 ore: questo il “range of time” entro cui Teheran potrebbe lanciare un attacco missilistico contro lo stato ebraico. A parlarne con gli omologhi del G7 è stato il segretario di Stato Usa Antony Blinken. Il segretario ha anche detto che Washington sta facendo pressioni sull’Iran. L’obiettivo è ridurre l’entità della rappresaglia e lui stesso è pronto ad effettuare una visita in medio Oriente. In Israele è già atteso per oggi Michael Kurilla, capo del Comando centrale dell’esercito degli Stati Uniti.
La tensione resta comunque altissima. L’Iran ha emesso un avviso ai piloti (Notam) affinché gli aerei diretti verso le zone del centro, dell’ovest o del nord ovest del Paese, o che si trovano in quelle zone, cambino rotta. La compagnia aerea tedesca Lufthansa ha comunicato che i suoi voli eviteranno lo spazio aereo iracheno e iraniano almeno fino al 7 agosto. “L’Iran utilizzerà sicuramente il suo diritto legittimo e intrinseco per difendere la propria sicurezza, sovranità e integrità territoriale. E, quindi, creare un deterrente contro le misure aggressive di Israele”, ha detto il Ministro degli Esteri Ali Bagheri.
“Siamo sorpresi – ha continuato Bagheri – dal silenzio degli europei e del Consiglio di sicurezza dell’Onu sull’aggressione israeliana alle aree civili dello Yemen, del Libano e di Teheran”. L’Egitto ha poi informato la delegazione israeliana che è stata al Cairo nell’ambito dei colloqui per un accordo di tregua nella Striscia di Gaza ed il rilascio degli ostaggi con Hamas, che non farà parte della coalizione militare regionale per respingere il previsto attacco dell’Iran.
Intanto Israele starebbe valutando un attacco preventivo per scoraggiare l’Iran qualora venisse a conoscenza di prove inconfutabili che Teheran si sta preparando a sferrare un’offensiva. L’eventualità sarebbe emersa nel corso di una riunione del premier Benjamin Netanyahu con i capi della sicurezza israeliana, tra cui il ministro della Difesa Yoav Gallant.
Proprio Gallant nelle scorse ore ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo statunitense, Lloyd Austin. “Gallant ha espresso il suo apprezzamento al Segretario Austin per lo stretto coordinamento militare e strategico tra Israele e gli Stati Uniti. Compreso il dispiegamento attuale e futuro delle capacità militari statunitensi e i cambiamenti nella posizione di difesa militare di Israele“, ha dichiarato il Ministero israeliano in un comunicato.
Il movimento islamista palestinese Hamas ha infine avviato le consultazioni per eleggere il successore del capo dell’ufficio politico. La rosa dei candidati è composta da tre nomi: Khalil al Hayya, vice capo dell’ufficio politico e capo negoziatore, Khaled Mashal, ex capo dell’ufficio politico, e Musa Abu Marzouq, alto funzionario di Hamas.
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