Un’inchiesta che non finisce mai anzi che si allarga di giorno in giorno senza che nessuno si stupisce anzi i magistrati continuano a scavare
Un’inchiesta che sta diventando sempre più pensate e che, per certi versi, sta anche sorprendendo i magistrati milanesi che stanno indagando da mesi su intrecci e situazioni criminali che partono da Milano, ma arrivano in Calabria e anche in Germania.
Una rete che parte da Milano e si ramifica in tante direzioni. In Curva tanto lavoro per Antonio Bellocco che aveva tanti affari legati al parcheggio, allo smistamento dei biglietti e, forse, anche al commercio di droga, ma la realtà, almeno da quello che sta emergendo nei documenti dell’inchiesta, è che Bellocco voleva mantenere il più possibile un profilo basso.
Già perché cercava di tenere nascosti i suoi affari che aveva oltre a quello che faceva nella curva dell’Inter, tanto che secondo i magistrati aveva alcuni collegamenti criminali col fratello Carmelo che si era stabilito e viveva in Germania da diverso tempo e anche lì aveva intrattenuto rapporti e creato una rete che gestiva anche grazie al fratello Antonio da Milano.
Da quanto si apprende da ambienti della procura milanese e dalle forze dell’ordine, pare che secondo gli inquirenti delle Dda di Catanzaro e Milano, Antonio Bellocco aveva cominciato a cambiare e diversificare i suoi investimenti criminali che andavano dal traffico di droga a una serie di attività lecite, come acquistare e gestire insieme al fratello alcuni sueprmercati.
La Procura allarga l’inchiesta ed esce dall’Italia
Una lavoro portato avanti da mesi e non ancora attivato del tutto o quanto meno non nel suo insieme. I magistrati credono e temono ci sia molto di più dietro oltre a quello che hanno già trovato. Credono che ci sia dell’altro e partono dai contatti che hanno avuto i due fratelli in questo tempo che sono stati intercettati anzi, da un certo punto di vista, quando è entrato in scena il fratello che vive a Francoforte, hanno dovuto attendere per capire di cosa si trattasse.
Ad ogni modo è tutto contenuto nell’informativa della squadra mobile di Milano coordinata dalla Procura milanese che sta portando avanti l’inchiesta denominata “Doppia curva” che ha portato in carcere i vertici dei direttivi delle tifoserie di Inter e Milan.
Non c’è solo la questione legata ai biglietti o alla gestione dei parcheggi attorno allo stadio, ma molto di più. La sinergia tra i fratelli Bellocco che hanno rapporti con la criminalità organizzata tanto da Milano, fino in Germania, a Francoforte, col fratello Carmelo che è stato già condannato per associazione mafiosa.
Un’inchiesta che ancora non prende piede come dovrebbe almeno questo è la forte sensazione dei magistrati milanesi che hanno la forte sensazione di essere solo all’inizio di un intreccio che nasconda ben altro e che parta da molto lontano.