Il leader di Noi Moderati concede un’intervista al quotidiano Avvenire e spiega il suo pensiero su argomenti delicati e fondamentali
Politica sì, ma su temi importanti e delicati serve parlare e affrontare l’argomento, non certo che sia o meno un partito a tutti i costi. E’ quello che chiede il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, da sempre un politico atipico perché cerca sempre di privilegiare il dialogo, anche con chi non è della sua stessa opinione e filosofia: “Non si tratta di difendere un nostro spazio, dei ruoli, e nemmeno solo dei principi che abbiamo a cuore“. La premessa a cui tiene Lupi che ci tiene a far sì che per i cattolici si si deve “misurare con le sfide epocali che abbiamo davanti“. Lupi parla di denata-lità, della libertà educativa, del lavoro e soprattutto dell’intelligenza artificiale.
E proprio sull’intelligenza artificiale, il leader di Noi Moderati si sofferma un po’ con il quotidiano l’Avvenire e prova a spiegare la sua sfida e quello che pensa sull’argomento: “È una sfida affascinante all’intelligenza della nostra fede. Ne va del futuro dei giovani“. E anche su questo argomento, a cui tiene moltissimo, c’è da dire che Lupi è anche il presidente dell’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà e la sua speranza, nonché il suo obiettivo, così come è stato fatto per la legge sull’assegno unico per i figli, si sta attivando affinché “il dialogo sia aperto a tutti e le soluzioni condivise“.
“Il partito popolare nacque dopo aver girato l’Italia”
Per Maurizio Lupi è importante il dialogo, i valori del mondo cristiano, cercando di prendere esempio dalla storia e da tutto quello che è successo in questi ultimi trent’anni, se non anche di più. “Non si tratta di imporre la nostra visione in un mondo di cui ci interessa poco. Perché tutto, alla luce dell’esperienza cristiana, ci interessa eccome, ci interpella. La vocazione a impegnarci per il bene comune ci viene, immutabile, dal catechismo, dalla Dottrina sociale della Chiesa“, le parole del leader di Noi Moderati. Dopo la pandemia sono anche arrivate le guerre, due soprattutto come in Ucraina e sulla Striscia di Gaza che stanno condizionando l’economia e le politiche del mondo.
Tanto che per Lupi “cambiano le soluzioni, e con l’esplosione del Covid, delle guerre e ora con la rivoluzione in vista dell’intelligenza artificiale, non possiamo non interrogarci su come garantire la centralità della persona su cui è imperniata la nostra Costituzione”. Il problema, a volte, sono anche gli strumenti politici che si usano per spiegare determinate situazioni e vicende, tanto che il leader di Noi Moderati prova ad approfondire il tema sempre di più: “Si tratta, come dicevo, di partire dalla realtà. Di costruire opere, di garantire libertà, di sostenere esperienze reali in cui il cambiamento è già in atto. Don Sturzo il famoso appello ai “liberi e forti” non lo preparò a tavolino, il partito popolare nacque dopo aver girato l’Italia, ascoltando associazioni, conoscendo esperienze di economia sociale, istituti di credito legati al territorio. Da lì bisogna ripartire anche oggi”.