Adamo Dionisi è morto a seguito di una lunga malattia: era conosciuto soprattutto per aver interpretato il boss Manfredi Anacleti in Suburra
È arrivata questa mattina, come un fulmine a ciel sereno, la notizia che ha sconvolto il mondo del cinema internazionale e ancora più in particolare italiano. Adamo Dionisi si è spento a 59 anni, dopo aver lottato a lungo con una malattia che purtroppo ha avuto la meglio su di lui.
L’attore nato a Roma nel 1965, che nel passato è stato tra i leader della curva della Lazio, è diventato una celebrità del cinema, passando agli onori soprattutto per la sua grande interpretazione nella serie televisiva Suburra, nella quale ha interpretato il ruolo del boss Manfredi Anacleti.
Dionisi, però, era e resterà molto di più: tra i suoi film come interprete e sceneggiatore, ci sono anche “Martedì e Venerdì” (2024), “Enea” (2023), “Morrison” (2021), “The Shift” (2020), “Famosa” (2019), “Dogman” (extended version) (2018), “Brutti e Cattivi” (2017), “Suburra” (2015), “Good Morning Aman” (2009) e “Chi nasce tondo” (2008). Mentre tra le serie tv, oltre alla stessa “Suburra”, è presente nel cast anche di “Rocco Schiavone”.
Un lungo curriculum, insomma, quello di Adamo Dionisi. Un artista che aveva scelto di vivere a Cerveteri, a pochi passi dalla sua Roma. D’altronde, come aveva spiegato in una recente intervista, a margine della presentazione di un suo cortometraggio realizzato insieme a Vanessa Cremaschi (“Da capo a dodici”), “nascere in un luogo ti lega ad esso indissolubilmente, e da questo dipenderanno gran parte delle tue scelte“.
Un concetto approfondito in questo modo in una vecchia intervista a Baraonda News: “Io questa terra non l’ho scelta per lavorarci. L’ho scelta per viverci. Cerveteri mi ha dato molto. Mi ha dato la serenità. Io sono arrivato in tempo di lockdown. E quindi ho vissuto la rinascita di questo posto. Vivo i suoi tempi meravigliosi, così sereni. Vivo i suoi posti magici. Io tutte le mattine sto tra questi due castelli. Seduto al sole. A godermi il cagnolino che salta… Sto in un posto fantastico. Vivere qui è importante, soprattutto per chi fa un mestiere come il mio”.
Dionisi, nella comunità locale, era famoso anche per le sue iniziative nei confronti di chi ne aveva bisogno: “C’è stato un trascorso particolare della mia vita, che per me è stato molto formativo. Ho imparato di cosa hanno bisogno gli ultimi. Mi batto affinché queste persone possano avere gli strumenti per accedere al tessuto sociale. È importante lavorare su queste persone. Io lavoro nel sociale da sempre. […] Faccio tutto questo per gli ultimi, perché io vengo dagli ultimi”.
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