Le parole intercettate nella sala d’attesa della caserma dei carabinieri con i tre che erano rimasti da soli. Disperata la mamma
“Ma cosa hai fatto? Come ti è venuto in mente di fare una cosa così grave e assurda?“. A parlare è la mamma di Chiara Petrolini, la ragazza che ha ucciso i due bimbi che ha avuto e li ha sepolti in giardino. Una storia allucinante e senza via d’uscita, soprattutto per la ragazza.
In estate, appena si è venuti a conoscenza della storia dei bimbi sepolti in giardino, pochi credevano che potesse essere mai successa una cosa del genere, ma che soprattutto Chiara Petrolini sia riuscita a fare tutto questo inferno da sola. Nessuno ci credeva, ma a sentire le intercettazioni, pare proprio sia andata in questo modo.
I genitori non hanno mai voluto parlare di questa situazione, si vergognano troppo e sono preoccupati e attoniti nel sapere che la propria figlia abbia potuto fare una cosa del genere. “Ma ti rendi conto di quello che ha fatto? Hai rovinato la vita di tutti, come possiamo guardare la gente in faccia dopo quanto è successo? Dovremo lasciare questa città, forse anche l’Italia per colpa tua, ma come ti è venuto in mente…?”
I genitori non credono a quello che è successo, tanto che chiedono spiegazioni alla figlia, anche perché, soprattutto il padre, non crede che abbia fatto tutto da sola. E così all’interno della sala d’attesa del nucleo investigativo dei carabinieri di Parma, ci sono madre, padre e figlia che parlano e vengono intercettati in tutto e per tutto. “Come faremo a girare in paese e a guardare le persone in faccia? A guardarci?”.
“A New York eri tutto tranne che distrutta…”
Sono sbalorditi, i genitori di Chiara non riescono a credere a quello che sentono e a quello che avrebbe fatto la figlia da sola. E in questa riunione famigliare intercettata, i due genitori non mollano. “Ma cosa è successo?”, chiedono in maniera insistente. “Ma come facevi che non avevi nemmeno la pancia?”, le parole del padre che vive con la figlia e che, come del resto la moglie nessuno si era accorto di nulla: “Quel sangue che ho trovato mercoledì era tuo. Ma non avevi la pancia, non ci credo”
E’ sconvolto Roberto Petrolini, il padre “Chiara, ma perché?, perché?”. E la ragazza risponde serafica: “Pa’… non sapevo cosa fare”. E il padre tra l’amareggiato e il risentito, la pressa sempre di più: “Ma dillo, no? Ti abbiamo sempre aiutato in tutto”. E la mamma rivolgendosi alla figlia con tono quasi minaccioso gli dice: “Ma ci sono i genitori, oh. Ma sei deficiente? Così ci hai rovinato la vita”, le dice il padre.
.È la mamma che dice quello che succederà quella sera stessa: “Questo qui è un omicidio. Hai presente adesso che dobbiamo andare via da casa?”. E aggiunge: “Anche via dall’Italia”. Chiara abbassa lo sguardo.
Puoi cambiar città. Poi con il lavoro che volevi fare te Chiara. A contatto con i bambini, cioè, brava, il top. Ero così tranquilla e serena. Ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai ammazzato un bambino”. E Chiara continua a dire: “Non l’ho ammazzato io”. Non si ferma la donna: “E poi sei venuta a New York così con tanta serenità”.