Il segretario della Cisl Luigi Sbarra prende le distanze dalla protesta sindacale contro la manovra del governo.
Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, prende una posizione netta rispetto alla protesta nazionale indetta da Cgil e Uil contro la manovra economica del governo Meloni. Mentre i due principali sindacati si preparano a scendere in piazza per contestare le scelte economiche dell’esecutivo, Sbarra ha dichiarato di non condividere l’iniziativa, definendo “ingiustificata” la mobilitazione.
L’intervento di Sbarra segna un chiaro distinguo rispetto alla posizione assunta da Cgil e Uil, che hanno deciso di scendere in piazza per esprimere il proprio dissenso. Se da un lato la Cisl riconosce i passi positivi della legge di bilancio, dall’altro continua a sollecitare un impegno più deciso su temi cruciali come la pensione minima, la scuola, la sanità e le politiche per il Sud.
Sbarra, che ha recentemente partecipato a un incontro con il governo per discutere le misure previste nella legge di bilancio, ha riconosciuto i passi avanti introdotti dalla manovra, in particolare per quanto riguarda il fisco e i lavoratori. Secondo il segretario della Cisl, le misure di taglio delle tasse e la riforma degli scaglioni Irpef rappresentano un miglioramento significativo, che apporterà benefici tangibili a milioni di lavoratori italiani.
“È positivo l’accorpamento degli scaglioni Irpef e il taglio strutturale del cuneo fiscale, soprattutto per i redditi fino a 40 mila euro, che garantirà un incremento delle buste paga di oltre 1.200 euro annui per più di 15 milioni di lavoratori”, ha sottolineato Sbarra. Per lui, si tratta di un passo importante verso una maggiore equità fiscale, che va nella giusta direzione per stimolare la crescita e il potere d’acquisto delle famiglie italiane.
Nonostante l’approvazione di alcune misure, il segretario della Cisl ha comunque evidenziato alcune criticità, esprimendo disappunto per alcune scelte che rischiano di indebolire ulteriormente il settore pubblico. In particolare, Sbarra ha chiesto con forza di aumentare le pensioni minime e di fermare la riduzione degli organici nella scuola, un tema che ha sollevato preoccupazioni tra i sindacati. Inoltre, ha ribadito la necessità di evitare il blocco parziale del turnover nella pubblica amministrazione, una misura che, secondo la Cisl, rischia di compromettere l’efficienza dei servizi pubblici.
Sbarra ha anche sollecitato un impegno maggiore per il Mezzogiorno, sottolineando che le risorse destinate alle aree più svantaggiate del paese sono insufficienti rispetto alle necessità reali. “Il Sud ha bisogno di investimenti concreti per colmare il divario e recuperare le risorse perse negli anni”, ha dichiarato il segretario della Cisl, chiedendo misure più incisive per stimolare lo sviluppo economico e l’occupazione al Sud.
Sbarra non ha risparmiato critiche nemmeno sulla sanità, dove la risposta del governo, secondo lui, è stata “né sufficiente né indifferente”. Sbarra ha ribadito la sua posizione in merito alla protesta sindacale: “La manovra è sicuramente migliorabile, ma non giustifica uno sciopero generale”. Secondo il segretario della Cisl, un confronto costruttivo con il governo è più produttivo rispetto a una mobilitazione che rischia di compromettere il dialogo tra le parti sociali e l’esecutivo.
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