Si svolgono oggi i funerali di Margaret Spada, la 22enne morta per le complicazioni di un intervento al naso. Ecco cosa è successo
A Lentini, in provincia di Siracusa, tutta la comunità è stretta intorno alla famiglia di Margaret Spada, che oggi dovrà salutarla e accompagnarla nel suo ultimo viaggio. A Roma, nel frattempo, le indagini sulla sua morte proseguono, alla luce anche di ciò che è emerso dall’autopsia: a causarne il decesso, a soli 22 anni, sarebbe stata una catena di errori iniziati già prima dell’intervento. Ecco quali sono le ipotesi degli inquirenti.
Margaret Spada aveva deciso di viaggiare fino a Roma per sottoporsi a quell’intervento al naso e l’aveva fatto proprio perché, da ciò che aveva visto online dello studio Procopio, le era sembrato professionale ed affidabile. A gestirlo sono padre e figlio, oggi indagati per omicidio colposo: gli errori che avrebbero determinato la morte della 22enne sono molteplici.
Il panino e la bibita analcolica
Come racconta anche il fidanzato della 22enne, che l’ha accompagnata a Roma in quello che non sapeva sarebbe stato il suo ultimo viaggio con lei, prima di sottoporsi all’intervento la ragazza avrebbe consumato un panino ed una bibita analcolica: nessuno le aveva dato indicazioni in merito ad un’eventuale necessità di digiuno. Questo sarebbe il primo grande errore: secondo chi indaga, infatti, prima di sottoporsi a qualsiasi procedura del genere non si dovrebbe mangiare per evitare che i liquidi ed i cibi solidi contenuti nello stomaco risalgano verso i polmoni, determinando difficoltà respiratorie.
Dalla verifica radiodiagnostica, infatti, è emerso che Margaret Spada avesse una polmonite ab ingestis, che ha necessitato di una toilette broncoscopica e di una truzione di bronchi secondari e terziari da materiale alimentare: questa polmonite sarebbe insorta, probabilmente, a causa del fatto che la 22enne abbia mangiato prima dell’intervento.
La rianimazione
Margaret Spada sarebbe stata male al momento della somministrazione dell’anestesia. Secondo quanto hanno scritto i medici della Terapia intensiva del Sant’Eugenio, che l’hanno avuta in cura dal 4 novembre fino alla sua morte sopraggiunta il 7 novembre, un secondo errore sarebbe incorso proprio in quel momento: quando è stata male, la ragazza non sarebbe stata rianimata con le manovre e con la tempestività che la situazione avrebbe richiesto.
“L’edema cerebrale e l’esame neurologico di Margaret Spada erano incompatibili con una corretta e pronta rianimazione cardiopolmonare prima dell’intervento del 118” si legge sulla cartella clinica che descrive le condizioni della 22enne al momento dell’ingresso in ospedale. Mancano, per completare il quadro, gli esiti degli esami tossicologici ed istologici effettuati su Margaret, svolti per verificare eventuali intolleranze alle sostanze anestetiche o patologie cardiache pregresse.
La questione amministrativa
Un altro punto oscuro è quello relativo allo studio Procopio in sé e per sé e alla sua adeguatezza ad interventi del genere. Nel 2009, lo studio ha inviato un’autocertificazione al Comune di Roma e all’Asl nella quale ha sottolineato che lì si sarebbero svolti “solo visite pre operatorie e contrlli post intervento“, ma già l’anno prima la clinica era stata chiusa a causa di un provvedimento legato ad una mancata autorizzazione. Anche in questo caso, quindi, si dovrà capire la realtà dei fatti.